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“Storia d’amore vera e supertriste” di Gary Shteyngart

Creato il 05 giugno 2011 da Abo

“Storia d’amore vera e supertriste” di Gary Shteyngart“Storia d’amore vera e supertriste” di Gary Shteyngart
Storia d’amore vera e supertriste
Gary Shteyngart
Guanda (Trad. di Katia Bagnoli)
390 pagine, 18 euro

Curiosa mescolanza di sentimentalismo e distopia, la Storia d’amore vera e supertriste di Shtayngart è un libro che stavo corteggiando da un po’. Quando mi ero ormai deciso a comprarlo in edizione originale, Guanda lo ha pubblicato in italiano, e quindi eccoci qui.
I protagonisti della vicenda sono Eunice Park, giovane figlia di immigrati coreani, e Lenny Abramov, quarantenne di origini russe privo di fascino e dalla scarsa igiene personale e dall’attitudine decadente:

Io non c’ero mai stato in Russia. Non avevo avuto l’opportunità di imparare ad amarla o odiarla come i miei genitori. Ho già il mio morente impero con cui lottare, e non ne desidero un altro.

Dopo un incontro casuale a Roma, i due si ricongiungono a New York, dove l’insistente corteggiamento di Lenny ha la meglio sulla volubilità di Eunice, che pur considerando il pretendente una “faccia da sfigato” sembra in qualche modo subirne il fascino.
Che si tratti di una coppia improbabile lo si capisce in fretta. Se si esclude l’essere figli di immigrati, non c’è nulla che accomuni i due: tanto Eunice è figlia del proprio tempo, costantemente impegnata in chat, telefonate e shopping compulsivo, tanto Lenny dimostra una cocciuta fascinazione per il passato. In un mondo dove non si pubblicano più libri, la sua ricca biblioteca è un grido di nostalgia per un tempo in cui la carta e i concetti avevano ancora un predominio sul gossip e sui bit.
Per sottolineare ulteriormente questa irriducibile distanza tra i protagonisti, il romanzo ha una struttura a capitoli alternati: alle pagine del diario di Lenny, in bilico tra il sentimento puro e una morbosa sessualità che rimanda più o meno direttamente a Philip Roth e Woody Allen, si alternano le trascrizioni di chat e email che Eunice manda senza sosta alla sorella, alla madre e all’amica del cuore.
Sullo sfondo di questa sbilenca storia d’amore, un’apocalittica scenografia che mette in luce il declino degli Stati Uniti. Ridotta a una succursale economica della Cina, impegnata in una guerra contro il Venezuela che ricorda quella del Vietnam, l’ex superpotenza è governata dal partito Bipartisan, che nasconde dietro alla più becera retorica propagandistica le proprie tendenze assolutiste.
Il Grande Fratello versione Shteyngart non spia i cittadini, per il semplice fatto che non ne ha alcun bisogno.
Tutto quel che c’è da sapere sui cittadini, il Partito Bipartisan lo ottiene con la loro collaborazione, attraverso palmari multifunzione, chiamati apparat, che registrano e mettono a disposizione di chiunque i dati del proprietario, alla faccia del diritto alla privacy. Età, conto corrente, orientamento politico, religioso e sessuale, stato di salute, proprietà immobiliari: non c’è un solo aspetto della vita dei cittadini che non sia pubblico e accessibile in qualsiasi momento.
Basta puntare il proprio apparat su qualcuno per ottenerne un profilo completo, e  una serie di punteggi che ne indicano scopabilità, personalità, figaggine e $ostenibilità.
L’apparenza che ha ormai stravinto sulla sostanza, o, in campo relazionale, la pornografia che annichilisce i sentimenti. Non è un caso che il sesso sia ormai la principale leva del marketing, che i brand di abbigliamento abbiano nomi dalle allusioni tutt’altro che velate (JuicyPussy, Suk Dik) e che la stessa logica valga anche per i programmi di intrattenimento (Doctor Ass).
Al tracollo economico e politico degli USA corrisponde insomma una deriva culturale; e se le speculazioni finanziarie non mancano di causare disordini e un tentativo di guerra civile, rapidamente repressa nel sangue, il controllo a cui ogni essere umano è quotidianamente sottoposto sembra ormai talmente radicato da non scandalizzare più nessuno.
La dittatura dell’immagine e dell’apparenza, incarnate dalla frivolezza e dallo shopping compulsivo di Eunice Park, non è poi solo un fenomeno sociale, ma anche un business che vale milioni di dollari.
Lo sa bene Lenny, impiegato nei Servizi Post Umani, sottosezione di una tentacolare multinazionale che offre ai propri clienti programmi di ringiovanimento che mirano alla vita eterna; ennesima dimostrazione di quanto l’esteriorità (e il denaro, utile per occuparsene) sia  l’unica cosa che possa garantire approvazione e mobilità sociale.
Questo, in sostanza, è l’orizzonte in cui si muovono i protagonisti; sarebbe però riduttivo vedere il romanzo solo come una critica a certe derive della contemporaneità, perché in fin dei conti il suo nucleo fondamentale (ed è lo stesso titolo a suggerirlo chiaramente) è la relazione tra Lenny ed Eunice.
Tenera, discontinua, e supertriste (per motivi che non approfondisco per non rovinare il piacere della scoperta).
Non so se davvero Shteyngart meriti gli elogi sperticati che sono giunti da quella fabbrica di casi editoriali che si chiama New York Times, né se Storia d’amore vera e supertriste possa essere considerato uno dei 10 migliori libri del 2010 (Kakutani dixit).
Però è un romanzo intelligente, e ironico al punto giusto, capace di criticare alcune delle nostre ossessioni con divertita rassegnazione.
E poi può contare su un booktrailer squilibrato come questo, starring James Franco, Jay McInerney, Jeffrey Eugenides ed Edmund White:

Pro:
- I cartelli che il Partito Bipartisan ha disseminato ovunque sono capolavori di burocrazia cervellotica:
“Con la lettura di questo cartelllo avete negato l’esistenza del cartello e dato automaticamente il vostro consenso.”
- Alcuni dialoghi tra i protagonisti sono esilaranti.



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