C’erano una volta due fratellini che ricevettero in regalo un bellissimo castello di cartone con 25 soldatini di piombo (in realtà 70% piombo, 20% ethernit e 10% aromi naturali).
A uno dei soldatini però mancava la gamba destra, l’aveva persa in Libia durante una missione di pace. Curioso perdere un pezzo di carne in una missione di pace. Se fosse stata davvero una missione di pace avrebbe dovuto perdere l’accendino, le chiavi di casa o una partita alla Wii, ma non una gamba. Come fai a perdere una gamba?! Che poi non è come perdere il cellulare, la gamba non la puoi chiamare per farla suonare e vedere dove cavolo l’hai lasciata. Ma non divaghiamo.
Ogni notte, quando i due bambini andavano a dormire, i loro giocattoli prendevano vita, perché né la Disney né la Pixar si sono mai inventate nulla di nuovo.
Il soldatino zoppo, che poi si chiamava Gennarino da Torre del Greco, aveva intenzione di investire la sua pensione d’invalidità nel mattone comprando un secchiello di mattoncini Lego per tirarci su un palazzo, dividerlo in appartamenti da fittare e vivere di rendite per il resto dei suoi giorni.
Ma la giovane età e l’ormone pazzerello presero il sopravvento sulla ragione, così invece di fare investimenti oculati, Gennarino iniziò a sputtanare la sua pensione nella bella vita: andava sempre a cena fuori al Dolceforno, si ubriacava coi Gormiti, sfrecciava a folli velocità con la sua Bburago, e concludeva ogni sua nottata di baldoria alla Casa delle Bambole, cioè la vecchia villa di Barbie pignorata dalla banca del Monopoly e trasformata dallo stesso signor Monopoly in casa di piaceri.
La banca del Monopoly, elargendo prestiti che non potevano essere ripagati, otteneva tramite pignoramento numerosi terreni e attività commerciali. Con questa tecnica era arrivata a possedere oltre il 70% del suolo della Stanza dei Giochi, mensole comprese, e il 45% delle aziende. L’altra grande fetta di terreni apparteneva alla Risiko, impresa che produceva armi e promuoveva guerre.
Ma tutte queste cose non toccavano il soldatino Gennarino, lui viveva a 300 all’ora tra night, vodka, mignotte e amicizie strane. Ma altrettanto velocemente sprofondava in una buia depressione: che senso aveva tutto quello che faceva? Per cosa vivere? A che scopo?
L’ansia e l’angoscia lo soffocavano, allora per non sentire lo stridore delle sue azioni aumentava il volume: mangiava di più, beveva di più, scopava di più, ma tutto con sempre meno gusto e senza godersi nulla.
Una notte però, una notte benedetta, alla Casa delle Bambole il giovane soldato che aveva perso la gamba e la felicità, chiese cortesemente una nuova baldracca, qualcuna con cui non fosse mai stato. Gli presentarono una graziosa ragazzina dai capelli biondi, gli occhi verdi e il nasino all’insù, una figura esile e delicata, appena arrivata da Lione come un pacco postale.
Come poteva una creaturina così angelica fare la strappona per mestiere?
I due salirono in camera:
“Come ti chiami?”
“Ramona la biondona di Lione”
“No, intendo il nome vero”
“Adelaide”
“Come ci sei finita qui?”
“In Francia facevo la ballerina, poi mi sono rotta un ginocchio…”
“La danza è una disciplina molto dura…”
“Me lo sono rotto giocando a calcetto.”
“Si, ma perché fai questo lavoro?”
“A Veline mi hanno scartata. E tu come hai perso la gamba?”
“Ero in missione in Libia, lì i pc hanno ancora Windows98, mi annoiavo e ho fatto una partita a Campo Minato. Ho perso.”
“Solo gli stupidi giocano a Campo Minato”
“Il fatto è che era una missione di pace, nelle missioni di pace cambiano i nomi a tutte le cose, così Campo Minato è diventato Campo Fiorito… Sono stato ingannato!”
“Mi dispiace. Comunque per un’ora sono 50 euro.”
“Ne ho 40”
“Vabbè ti faccio lo sconto solo perché hai gli occhi dolci.”
Quella notte Adelaide non si fece pagare e oltre i suoi orifizi e il suo tempo, gli donò anche tutto il suo amore. Era amore vero, sincero, e reciproco! Come due nuvole nere cariche di pioggia e tristezze che s’incontrano, s’infrangono, s’aprono l’un l’altra e provocano un fulmine, un’energia di luce chiara, pura, totale.
Luce da tenebra, bianco da nero. Amore da morte.
All’alba Gennarino tornò verso casa a bordo della sua Bburago con una serenità d’animo sconosciuta, sorridendo senza rendersene conto e considerando la possibilità di chiedere ad Adelaide di sposarlo.
Poi una curva a gomito, il parquet della stanza scivoloso, la velocità eccessiva… E Gennarino proprio mentre stava per tornare a vivere, morì schiantandosi dentro il caminetto.
La Bburago esplose e il piombo di Gennarino si sciolse.
La mattina uno dei fratellini passò di lì e guardando le fiamme nel camino pensò: “Quella testa di cazzo di mio fratello ha lasciato il fuoco acceso tutta la notte… E a sentir l’odore mi sa che ha usato benzina e pneumatici. Ma che gli dice il cervello…”
Quel giorno Adelaide, per non morire di dolore, gettò il suo cuore nel rogo del caminetto assieme a Gennarino. Decise così di non provare più alcun tipo di sentimento, qualità molto apprezzata in chi per mestiere deve fare il pezzo di carne.
Per questo oggi è diventata la pornostar più famosa della Stanza dei Giochi: pelle di velluto, labbra rosse, capelli profumati, cosce bollenti e tristezza negli occhi.
di Marco Improta All rights reserved