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Storia dell'informatica terza parte

Da Marta Saponaro
Il primo calcolatore meccanico veramente affidabile  è del 1820 il suo creatore fu un francese Charles Xavier Thomas de Colmar, alla base del suo progetto c'era il tamburo differenziato di Leibniz, arricchito da un efficiente meccanismo di riporto che consentiva di eseguire moltiplicazioni  e divisioni, oltre alla altre due operazioni classiche. Venne chiamato "aritmometro di Thomas". Anche se di grandi dimensioni, occupava un'intera scrivania, rimase in auge fino al 1926, perché era molto facile il suo utilizzo. Venne presentato anche all'Esposizione di Parigi nel 1867. STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE
Due anni dopo, 1822, un matematico di Cambridge, Charles Babbage, studiò il progetto della "macchina differenziale" in grado di eseguire calcoli fino ad otto cifree che fosse in grado anche di stampare direttamente tavole matematiche sfruttando un metodo di calcolo matematico detto metodo delle differenze. Purtroppo, poiché molto complicato, non giunse mai alla realizzazione vera e propria. Dei modelli più semplificati vennero eseguiti da due svedesi, padre e figlio, i signori Scheutz, siamo nella metà dell'ottocento. Babbage divenne famoso per un altro suo studio che riguardava la "macchina analitica". Egli volle trasferire il sistema del telaio di Jacquard, le schede perforate, ad una macchina da calcolo. Progettò uno strumento dotato di ben 5000 ruote dentate, 200 accumulatori di dati (le memorie) composti di 25 ruote collegate tra loro. Questa macchina svolgeva un'addizione al secondo. Tutto il meccanismo doveva essere mosso da una macchina a vapore. Purtroppo anche questo progetto naufragò per le enormi difficoltà tecniche di realizzazione.
STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE
La figlia del famoso poeta Lord Byron, Ada Augusta Byron più nota come Ada Lovelace, non seguì le orme paterne e si dedicò alla matematica. Lavorando alla macchina di Babbage, proprio per questo è nota, scrisse nei suoi appunti un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli \,B_n. Questi sono una successione di numeri razionali importanti per alcuni problemi. Per calcolarli si usa la seguente formula: \sum_{j=0}^m{m+1\choose{j}}B_j = 0 \quad {\rm con~la~condizione~iniziale}~~B_0= 1~.
Oppure usando una funzione generatrice esponenziale con la formula seguente: \frac{x}{e^x-1} =: \sum_{n=0}^{\infin} B_n \frac{x^n}{n!}
L'algoritmo della Lovelace è considerato il primo algoritmo per una macchina, infatti Ada Byron è ricordata come la prima programmatrice di computer. A lei è stato dedicato il recente linguaggio di programmazione ADA, 1983. STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE
Il linguaggio ADA


Verso la fine dell'ottocento il matematico inglese George Boole, definì un'algebra basata sulla logica del vero e del falso e sui connettivi congiunzione, disgiunzione e negazione. Questi sono la base della logica del computer.
Quando, nel 1890, l'ingegnere Herman Hollerith si trovò alle prese con il censimento della popolazione statunitense, pensò che poteva registrare tutti i dati del censimento su schede perforate, codificando i numeri decimali con apposite perforazioni sulle schede. Queste schede perforate inserite nella macchina di Hollerith, aiutarono tantissimo il lavoro riducendo drasticamente i tempi di produzione dei risultati del censimento. Hollerith viene considerato come ili padre delle macchine meccanografiche. Fondò, poi, una sua azienda per produrre queste macchine che nel 1919 prese il nome di IBM (International Business Machine)
Per il primo circuito logico basato sul semplice 0/1, ossia acceso/spento aperto/chiuso bisogna attendere il 1928 e i due studiosi tedeschi Hilbert e Ackermann tra il 1937 ed il 1947 Konrad Zuse, ingegnere tedesco, realizza i calcolatori Z1, Z2, Z3 basati su relè, interruttori, sul sistema di numerazione binario. Hanno 64 parole da 22 bit di memoria ognuna e ricevono i comandi mediante un nastro perforato a 8 bit, 8 perforazioni, ed impiegano circa tre secondi per eseguire un'operazione. Nel 1981 è stato riconosciuto a Zuse il ruolo di inventore del primo computer programmabile in funzione. Poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale un grande matemtico, protagonista nei servizi segreti inglesi per scoprire e leggere il famoso codice Enigma usato dai potentissimi e temibili U-Boot, sommergibili tedeschi. Se vi interessa vi consiglio la lettura di questo libro: STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE Il codice enigma
Alan Turing propose il modello  astratto  della MdT, Macchina di Turino, un automa in grado di eseguire algoritmi. La MdT è il fondamento dei moderni elaboratori. Infine lo scienziato ungherese John Von Neumann costruisce il vero prototipo  degli elaboratori elettronici. Siamo nel 1945 Il 1955 è l'anno dell'evoluzione degli elaboratori per la velocità e l'affidabilità.  Con il prodotto dell'IBM 704, tra il 1957 ed il 1963 questa azienda crea migliorie continue. Dopo il 704, nasce il 709 dove per la prima volta unità di controllo e unità di aritmetica sono riunite in una CPU, vengono introdotti anche i canali che gestiscono l'input/l'output. Il 7090 è il primo elaboratore a transistor ed è cinque volte più veloce. Negli anni seguenti sul mercato arriva la casa Olivetti. E' la volta, poi, dei circuiti integrati e delle memorie ausiliarie sempre più veloci. Il sistema operativo OS/370, che gestisce la memoria virtuale è impiegato da un IBM 370. Il primo personal computer mondiale è un prodotto della casa Olivetti. Il suo design era futuristico per quei tempi; aveva una capacità di memoria di 1920 bit di RAM, pari a 2KB, stampante e lettore/registratore di schede magnetiche, non aveva un microprocessore che nascerà nel 1973. Negli anni settanta Steve Jobs realizza il primo personal computer dotato di microprocessore . Nel 1977 nasce la Apple che si confermerà sempre più una grande casa destinata a una larga diffusione. A tal proposito vorrei consigliare la lettura della storia di "Steve Jobs", e quindi della casa Apple, ed il film e/o il romanzo  "I pirati  di Silicon Valley". STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE Steve Jobs
STORIA DELL'INFORMATICA TERZA PARTE I Pirati Di Silicon Valley

Nel 1981 IBM entra a pieno titolo nel mondo del personal computer con un suo pc che costa 1560$, la sua RAM è di 256 KB il suo microprocessore è un Intel 8088 a 4,77 mhz due drive per i floppy disk e porta un sistema operativo MS-DOS.
 L'IBM, produrrà altri computer ma c'è ne uno in particolare il 5100 che ha una peculiarità, che per tanto tempo pochi conoscevano.
Fatalità è venuta alla ribalta perché c'è stata una persona che si è presentata nel mondo della rete come un viaggiatore del tempo. Ma questa storia ve la racconto domani, nella quarta ed ultima parte di questo piccolo viaggio nella Storia dell'informatica.
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