L’orologio meccanico nasce in Europa nell’età medievale da una variazione dell’orologio ad acqua. I modelli originari erano di ferro, dalle grandi dimensioni. In questa epoca il calcolo delle ore aveva lo scopo di cadenzare i momenti della preghiera. La cultura scientifica, infatti, era patrimonio della chiesa. I primi orologi meccanici sono presenti nei conventi e se ne ha notizia sicura della loro diffusione a partire dalla metà del 1300. Alcuni dei primi esemplari conosciuti erano incredibilmente complessi. Un esempio è l’Astrarium, orologio astronomico, completato dal medico e astrologo padovano Giovanni Dondi nel 1364 su commissione di Galeazzo II Visconti di Pavia per il proprio castello. Il complesso meccanismo ha sette facce, ognuna delle quali descrive il movimento di uno dei pianeti conosciuti. L’astrario rimase in funzione fino al 1440; poi fu difficile trovare un orologiaio capace di ripararlo. Riuscì a farlo funzionare per un periodo tale Guglielmo l’Olandese che risiedeva in Francia. Quando l’imperatore Carlo V nel 1529 vide l’astrarium deteriorato in modo irreparabile, ne ordinò una copia ad un maestro orologiaio cremonese. Esistono oggi almeno sei riproduzioni dell’astrario: l’inglese Alan Lloyd lo ricostruì per primo nel 1960 sulla base dei progetti molto dettagliati del Dondi e lo cedette alla Smithsonian Institution di Washington. Questa fedele riproduzione evidenzia un oggetto di alta tecnica, complesso e sofisticato. Un’altra replica fu realizzata nel 1963 da un orologiaio milanese, Luigi Pippa, per il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. L’astrario è mosso da contrappesi, con un sistema a scappamento per la regolazione esatta. Questo consente di misurare 24 ore uguali l’una all’altra (ore equinoziali), lungo tutto l’arco del giorno e della notte, e di unificare la misura del tempo. Una vera e propria rivoluzione meccanica e culturale che ha influenzato il modo di vivere, di pensare, di utilizzare il tempo, il lavoro, il commercio. Prima di allora, infatti, si contavano dodici ore dall’alba al tramonto, e dodici dal tramonto all’alba. Le ore risultavano così di diversa durata, a seconda delle stagioni e delle latitudini. Mentre gli altri orologi dell’epoca, come detto, erano di ferro, l’astrario del Dondi è stato creato in ottone e bronzo.
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