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Storia della mia gente

Creato il 02 giugno 2013 da Cinziam

2013-06-02 13.08.38

 

Storia della mia gente di Edoardo Nesi. Edoardo Nesi, nato nel 1964 e nipote di Temistocle e Omero Nesi, era erede e proprietario del Lanificio T.O. Nesi & Figli SpA, l’azienda tessile della
sua famiglia. Nel settembre del 2004, insieme al padre Alvarado e al cugino Alvaro, tutti d’accordo, vendettero la ditta. «Quando cedi un’azienda, – scrive Nesi – vendi anche la sua storia». E in queste pagine, con scrittura agile ed appassionata, ce la racconta.
È la storia di una piccola industria tessile italiana divenuta grande, della gente di Prato che in tutta la vita non ha fatto altro che lavorare, del benessere creato da quella attività nella provincia italiana del dopoguerra. Un capitalismo familiare, che aveva una sua moralità, capace di «trasformare gli stracci in buoni tessuti» e «che aveva trasportato
tutti, capaci e incapaci, industriali e dipendenti, ben oltre i loro limiti».
Anni trascorsi tra telai e viaggi in Germania con la Merceds del padre, tra ordini inviati via telex, grandi produzioni di coperte prima, cappotti loden e paltò velour poi. Quello scelto da Nesi non era un lavoro che facesse un grande effetto alle persone, ma era un mestiere molto redditizio, se fatto bene, con impegno, serietà e rispetto per le persone. E dava da lavorare e da mangiare a molte famiglie toscane della zona.

Erano gli anni ’60 e ’70 del successo del distretto del tessile pratese e di tutto il suo indotto. Poi, dall’inizio del 1990, con la globalizzazione dei mercati e la concorrenza cinese, cominciò la lenta e inesorabile crisi, il disfacimento di un sistema industriale. mia gente di Edoardo Nesi.

E’ una triste realtà quella della aziende italiane distrutte dal nostro governo che non è stato capace di tutelare e non ha fatto altro che incentivare le aziende straniere in particolare i cinesi che vengono in Italia soltanto per copiare le nostre conoscenze, la nostra qualità per poi riprodurla a basso costo con bassa qualità

Consiglio di leggere questa storia perchè sia di stimolo per ribellarci al sistema marcio e riappropiarci della nostra storia e delle nostre competenze, di tutti i sacrifici e le passioni dei nostri genitori che ci stiamo facendo rubare più o meno in modo consapevole dagli altri

 


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