L’alfabeto greco risale al IX secolo a.C. e deriva dall’alfabeto fenicio dove ad ogni segno corrispondeva un unico suono.
Poichè nella scrittura fenicia venivano indicate solo le consonanti che dovevano poi essere completate da suoni vocalici non precisati, i greci furono costretti a modificare alcune lettere fenicie non usate nel loro alfabeto per indicare i suoni vocalici, che invece nell’alfabeto greco sono fondamentali.
Nella Grecia antica le lettere venivano utilizzate anche per scrivere i numeri in modo similari ai numeri romani usati dai latini.
Le lettere dell’alfabeto greco sono attualmente impiegate per molteplici altri scopi: ad esempio in geometria per identificare gli angoli nel piano oppure i diversi piani nello spazio; in algebra sono utilizzate come parametri in equazioni parametriche; in fisica per individuare le numerose grandezze fisiche; in astronomia per attribuire il nome alle stelle.
Dall’alfabeto greco bizantino derivò anche l’alfabeto cirillico.