Secondo molti, di questi temi è meglio non parlarne. Secondo molti, “tipi” come Andrea sono feccia e se la vanno a cercare. Secondo molti, non c’è bisogno di un’ulteriore specifica della cosiddetta “legge Mancino” che preveda un’aggravante per atti di omofobia e transfobia.
Se non mi trovo adesso al posto di Andrea e di tutte le altre persone massacrate come lei è solo per un caso. Mi è stato detto che, tra gli altri obiettivi della mia esistenza, c’è anche quello di dare voce, con le mie capacità, a chi, meno fortunato di me, percorre la mia stessa strada, ma in condizioni esistenziali peggiori. Spesso impossibili.
Presente. Anche oggi.
Storia di Andrea, “la trans di Termini” massacrata alla stazione