Piazza Maggiore
A partire dal IX secolo a.C. nella zona si sviluppò la così detta civiltà Villanoviana.La scoperta della cultura villanoviana avvenne in modo casuale nel 1853, quando Giovanni Gozzadini, durante gli scavi che stava effettuando nella sua tenuta, portò alla luce alcuni reperti appartenenti a una civiltà allora sconosciuta.La tenuta si trovava nei pressi di Villanova, così la civiltà che aveva vissuto in quella zona almeno 3000 anni prima fu chiamata "Villanoviana".Successivi ritrovamenti permisero di scoprire che questa cultura risiedeva anche in Romagna, in Lazio e in Toscana. Esistevano diversi accampamenti abitativi slegati tra loro. Sono state ritrovate circa 500 abitazione, tutte comprese tra il torrente Aposa e il Ravone.Le abitazioni erano capanne fatte con pali in legno poste a pianta circolare ricoperte da un tetto di paglia e argilla.
Villanova
I villanoviani vivevano ,probabilmente, in un periodo di pace, lo dimostra il fatto che non furono ritrovato armi o altri oggetti nei corredi funerari che potessero far pensare a un popolo guerriero.Le necropoli erano caratterizzate da tombe singole indicate con una lapide in argilla. Nella seconda fase della civiltà appare il rito dell'inumazione, che consisteva nel mettere il cadavere in posizione supina con a fianco il suo corredo.
L'attività produttiva portò alla nascita di:
- vasai: grazie alla grande quantità di argilla
- fabbri: dovevano importare il materiale da lavoro scambiandolo con prodotti agricoli (ciò dimostra che era già presente una forma di scambio).
Durante la fase finale della civiltà villanoviana si ha un cambiamento nell'artigianato: la decorazione dei vasi ora comprendeva fiori, animali fantastici e figure umane. Ciò corrisponde alla cosiddetta "Orientalizzante Settentrionale" che comprendeva l'area di Bologna tra la fine del VII e l'inizio del VI secolo a.C.La civiltà villanoviana entrò così nella fase di passaggio che si concluderà con il diffondersi della cultura etrusca.