“Storia di chi fugge e di chi resta” (edizioni e/o) è il terzo tempo narrato da Elena Ferrante - dopo l’Amica Geniale e Storia del nuovo cognome - di un grandioso romanzo di ampio respiro dove ogni personaggio protagonista, coprotagonista, attore secondario o comparsa è incantevolmente descritto in ogni suo tratto corporeo, morale, psicologico e spirituale. Ogni dettaglio non è mai superfluo ma sempre essenziale. Ogni carattere e personalità sono messe a nudo e nulla sfugge allo sguardo indagatore dell’Autrice. Le parole possiedono una loro corporeità e il lettore può palparle e tramite esse sentire le donne e gli uomini via via partorite dalla Ferrante.Sullo sfondo i fatti storici si susseguono prima in modo felpato, poi rumoroso, infine assordante: le lotte operaie e studentesche, il ’68, la violenza politica, il femminismo, la “pillola”, la legge sul divorzio, il terrorismo, le bombe, lo scandalo Lockheed.In realtà queste vicende non rimangono affatto sullo sfondo, perché entrano nelle storie di Elena e Lila, cariche di una passione simile ad una iniziale increspatura di mare, che diventa un turbinio d’acqua, per trasformarsi in un’onda che tutto travolge e tutto scompiglia.“Storia di chi fugge e di chi resta” è il romanzo della Umanità in tutte le sue gradazioni di tinte, sapori e sonorità e mostra senza infingimenti, quasi con violenza, le pieghe più intime e nascoste dell’animo umano, disvelandole impietosamente.Lila ed Elena indossano corazze, la prima per difendersi dal rione, la seconda da se stessa. Lila la terrà fino alla fine. Elena rimarrà “senzapelle”: “Non uno dei miei desideri veri era mai prevalso, avevo sempre trovato il modo per incanalare ogni smania. Ora basta, mi dicevo, che salti in aria tutto, io per prima.”.
Fabrizio Giulimondi