Esistono diverse interpretazioni dell’etimologia del nome “Mediolanum”, secondo alcuni significherebbe “in mezzo alla pianura”, secondo altri “in mezzo alle acque” (vita la presenza di Lambro, Seveso e Olona), esiste poi una leggenda molto antica, magari storicamente improbabile, ma suggestiva: la leggenda del gallo Belloveso e della “scrofa semilanuta”.
La leggenda risale più o meno al 600 a.C., quando l’Italia settentrionale fu invasa dai Galli guidati da un celebre condottiero: Belloveso (il quale, nei ritagli di tempo, avrebbe dato il nome anche a Bellagio).
Il guerriero ebbe in sogno una visione inviatagli dalla dea Belisama: un animale magico, una scrofa di cinghiale con il pelo molto lungo sulla parte anteriore del corpo gli avrebbe indicato il luogo più adatto per fondare una ricca e operosa città.
Si può immaginare quale fu il suo stupore quando, in mezzo ad una pianura fertile, proprio sotto un biancospino (che, per inciso, è la pianta sacra a Belisama) si imbatté, guarda caso, nell’animale magico del sogno: la “scrofa semilanuta”.
Belloveso decise di fondare la sua città nel punto in cui aveva trovato l’animale e di chiamarla Mediolanum cioè “semilanuta” (medio-lanum stando all’etimologia riferita alla leggenda).
Anche se probabilmente si tratta solo di una storia molto fantasiosa la “scrofa semilanuta” è diventata uno dei simboli di Milano e fa bella mostra di sé su una parete della loggia dei mercanti.