18 LUGLIO - ”I migliori anni della nostra vita”: i
tifosi del Vicenza utilizzano queste parole, per spiegare ciò che ha rappresentato per loro il periodo durante il quale Guidolin è stato allenatore della loro amata squadra, portandola a livelli di entusiasmo superiori addirittura a quelli del periodo “Pablito Rossi”. Guidolin, alla fine degli anni Novanta a Vicenza, riuscì a compiere un piccolo miracolo sportivo, portando i biancorossi a raggiungere due traguardi incredibili: vittoria della Coppa Italia e semifinale in Coppa delle Coppe. Vicenza non è però l’unica squadra ad aver vissuto la parabola più alta della propria storia durante il “periodo Guidolin”. La stessa piacevole sorte è toccata al Palermo, portato vicino alla qualificazione nell’”Europa che conta” e per ultima all’Udinese, sua attuale squadra, raggiungendo due piazzamenti consecutivi addirittura in Champions League. Questi risultati, sebbene impronosticabili ad inizio stagione, non sono frutto del caso, ma di esperienza accumulata negli anni, grazie alla cosiddetta gavetta; mentre i suoi coetanei si spartivano le squadre più prestigiose di serie A, Francesco Guidolin girava tra i campi di periferia. Con il passare degli anni è riuscito a creare la sintonia giusta con i giocatori, da lui considerati ed educati come figli e, se necessario, trattati con severità, riuscendo a far rendere tutti al massimo delle proprie potenzialità.
Le squadre “Guidoliniane” hanno sempre avuto un’identità distinguibile dalle altre: molti giovani dalla grande duttilità tattica e tecnica, capaci di fare da “supporting cast” al giocatore di enorme esperienza, sempre presente nelle squadre di Guidolin: Signori e Cruz al Bologna, Amauri e Toni al Palermo e ora Totò Di Natale a Udine.
Non a caso, nelle ultime 6 stagioni, le squadre di Guidolin, nel bilancio tra gol fatti e subiti, hanno avuto una plusvalenza di oltre 10 gol, con punte di +17 nella stagione 2011-2012 e +22 in quella precedente; indubbiamente capolavori opera dell’allenatore di Castelfranco Veneto (Treviso).

Ultimamente si è dichiarato molto stanco, manifestando il bisogno di prendersi una pausa. Ma per Guidolin, amante del ciclismo e della fatica, la pausa sarà rimandata almeno di un anno (almeno stando a quanto afferma il Presidente dell’Udinese Pozzo), perché siamo certi che per lui, la montagna più alta da scalare, deve ancora arrivare.






