Magazine Bellezza

Storia di un blog in declino

Creato il 24 gennaio 2016 da Annalisa @MakeUp_Pleasure
Storia di un blog in declino
Molte di voi avranno notato che il mio blog recentemente è stato aggiornato poco. Sicuramente ho iniziato a trascurarlo nel momento in cui ho intrapreso il percorso di truccatrice e ad avere un fitto periodo di impegni di studio e di lavoro. Ora sono un po’ meno indaffarata eppure faccio molta fatica a riprendere a scrivere, sicuramente ciò si spiega con il fatto che mi ero un po’ disabituata e ho bisogno di ritrovare un certo ritmo, ma d’altro canto mi rendo conto di avere ragioni più profonde che mi demotivano molto.
Ho cominciato a pormi una serie di domande: qual è il senso di un blog di make up al giorno d’oggi? le appassionate di make up che popolano il web cosa cercano realmente? quanto sono vicini il mondo del make up professionale (ovvero quello della moda, del cinema, del teatro e del mondo dello spettacolo in genere fino ad arrivare alle occasioni importati della gente comune, quale un matrimonio)  e quello di blog, youtube e gruppi a tema trucco? 
Quando cinque anni fa diedi vita a questo piccolo spazio lo feci perchè avevo bisogno di condividere la mia passione e all'epoca mi sembrava l'unico modo possibile. Fra conoscenti ero l'unica appassionata di trucco, non avevo nessuno con cui confrontarmi e anzi ero inibita dal farlo perchè se introducevo il discorso mia mamma roteava gli occhi, mio marito si annoiava (giustamente!), le mie amiche mi prendevano in giro e la cosa veniva vista come una frivola perdita di soldi e di tempo. Con il blog trovai gente che mi capiva e finalmente smisi di sentirmi una povera matta. Purtroppo oggi questo scambio sul mio blog non c'è più, è andato gradualmente a diminuire fino a sparire del tutto o quasi. Perchè? Perchè il mondo delle appassionate è cambiato. L'approccio è mordi e fuggi: guarda le foto, chiudi la pagina.
L'opinione su un prodotto non desta molto interesse e nemmeno gli swatch, si è persa un po' l'abitudine di cercare su google per blog e siti, è diventato più immediato fare una domanda lampo su uno di quei gruppi da migliaia di iscritti e aspettare risposte, che solitamente arrivano numerose e in velocità.A dire il vero è una scelta che io condivido solo nel momento in cui cerco info su un prodotto poco conosciuto, altrimenti perchè chiedere informazioni a chi capita? Potrebbe essere poco competente e darmi un consiglio sbagliato, potrebbe fare una foto alterata e mostrarmi uno swatch non fedele. Non è detto che le blogger siano tutte affidabili, ma perchè non selezionare quelle più "brave" invece di cercare l'opinione di persone delle quali non posso attestarne la competenza?D'altro canto io ormai credo poco al valore delle recensioni: capita spesso che io bocci categoricamente un prodotto che è piaciuto molto (Ho odiato le matite per sopracciglia di Nabla) o che abbia amato un prodotto considerato poco valido da molte parti (gli ombretti Mac, a dispetto della loro fama, rimangono fra i miei preferiti). E come io ho delle opinioni molto diverse da quelle che si leggono in giro, non mi stupisco che anche altre donne abbiano avuto questo genere di esperienza e ormai si siano disinteressate alle review. Anche gli swatch sono molto realtivi: la pelle, la luce, la reflex, il monitor, tutto contribuisce a rendere un colore un po' diverso e farsi un'idea rimane complicato.
Quindi io devo dare un'impronta un po' diversa al mio blog se voglio sperare di dargli un senso, un'utilità, se voglio poter credere che ciò che faccio abbia un fine costruttivo è non sia una mera vetrina. Lo faccio ma non è quello che cerca l'appassionata media che circola in rete. A nessuno interessa come si compone una palette di ombretti neutri, perchè l'appassionata si fa guidare dall'impulso del momento o dall'hype. A nessuno interessa come si valorizza un occhio tondo, perchè l'arabic dei close up di Instagram è più figo di una morbida sfumatura. A nessuno interessa come si realizza un trucco artistico perchè "non è portabile" (ma l'arabic sull'occhio tondo si??). A nessuno interessa il trucco moda perchè è stravagante, non valorizza (invece l'arabic sull'occhio tondo è fine). A nessuno interessano le scelte che vengono fatte per valorizzare le celebrity, sono troppo monotone e noiose (se facessero l'arabic invece...). A nessuno interessa veramente che cos'è un arabic, a chi sta bene, come lo si abbina, perchè nasce e perchè in certi contesti ha senso mentre in altri no. E' figo punto.
Insomma il circolo delle appassionate di make up che popola la rete vive in un mondo tutto suo, dove l'approccio è esclusivamente ludico eppure tutti i giochi hanno le loro regole, altrimenti c'è solo caos. E non dico che chi con il make up ci gioca e si diverte sbaglia, anzi! se non ci fosse una sorta di piacere quasi un po' infantile credo che l'uomo non sarebbe spinto verso l'atto creativo, e il trucco non è solo tecnica ma anche estro. Però essere creativi è la cosa più difficile al mondo e non parte dal nulla, ma da una serie di dati e conoscenze che la mente archivia e poi tira fuori, pronti per essere rielaborati in modo inedito. Senza conoscenza non si crea, si arranca. E per carità, non mi aspetto che tutti siano capaci di rielaborare e creare con i pennelli, io stessa ho fatto cose decisamente brutte se guardo certi lavori di tre o quattro anni fa e tutt'ora non sono soddisfatta al 100% delle mie cose, non mi aspetto nemmeno che tutte abbiano competenze tecniche avanzate visto che spesso si tratta di persone che nella vita fanno tutt'altro. 

Quello che mi amareggia è la piega che sta prendendo la concezione del make up nel web: non è valorizzarsi, non è creativo, non è nemmeno fashion ma è una moda di consumo che vive solo nel web:
- Gira un'immagine su instagram e la copio, ma per cosa era nata quell'immagine? era un close up fatto per catturare lo sguardo in rete, non sempre è utile ad altre finalità.
- Gira una video dove un viso è stravolto dal contouring? in pochi si rendono conto che il viso non sempre risulta migliorato.
- lanciano il rossetto grigio? è figo in un contesto stilistico particolare, sei certa di poter rievocare quello stesso mood?
Sono cose nate esclusivamente per far numeri, ovvero soldi e visibilità. Furbate che fanno leva sulla malleabilità delle persone poco preparate sull'argomento make up che si ritrovano a fruire passivamente tutto ciò pensando che invece sia buono e utile. Ed è una cosa che, ahimè, va a discapito anche di noi blogger che ormai, essendo anche noi animali che popolano la fauna di internet, godiamo di pessima fama nonostante ce ne siano tante fra noi degne di lode. E' diventato facile fare di tutt'erba un fascio. Ed è ingiusto perchè questo fenomeno dilagante non riguarda solo gruppi, blog e vlog amatoriali ma anche professionisti molto bravi che mettono in circolo tutorial imbarazzanti solo per soldi e visibilità. Il cane che si morde la coda.
Voi arrivati a questo punto starete pensando: "Annalì, ma che te frega? pensa alla tua strada" ma non mi è possibile. Perchè questa situazione influisce sulla mia vita di blogger e di truccatrice. Risulto ormai una blogger bacchettona, che vuole introdurre regole lì dove non esistono (lol), che sono "da uccidere" perchè commetto la barbarie di depottare i rossetti (manco fossero il Sacro Graal) e una truccatrice noiosa che si accanisce contro l'arabic e il contouring  patacca, che non capisce un tubo perchè sconsiglia la matita color burro, cavallo di battaglia di Clio Makeup  E ogni giorno mi ritrovo a dover lavorare su clienti persuase da ciò che circola su questi canali dove c'è troppo qualunquismo e disinformazione, a faticare nel convincerle a fare scelte più consone. O altrimenti a piegarmi al loro volere, che però diventa un cattivo biglietto da visita per me e un'occasione sprecata per fare portfolio. E in certi gruppi queste persone si fanno forza fra loro usando la medesima tecnica: non puoi commentare, far notare un errore e suggerire come evitarlo perchè sei cattiva, non capisci che è artistico (certe persone non sanno che arte è una parola che pesa come un macigno) o che è moda(ma basta seguire riviste e passerelle per capire che la moda attuale va in tutt'altro verso) e sbottano dicendo che non esistono errori tecnici e sono solo gusti, anche quando fai uno zigomo macchiato o metti un fondotinta troppo scuro. Tutto questo è la morte del make up, tutto questo non è passione perchè la passione ha fame di sapere, di conquista, di perfezione, tutto questo è solo una forma di consumismo applicato al mondo del make up. Tutto questo, se ami veramente il make up non ti lascia indifferente, ti manda in bestia.


So bene che forse queste mie parole potranno offendere qualcuno (specie chi popola certi gruppi Facebook) ma io sono diventata ormai intollerante, non riesco più a far finta di nulla e per forza di cose o mi ritrovo a scrivere filippiche come questa o a tacere, ma se taccio il mio blog continua ad affondare nel suo declino. Forse semplicemente dovrei tagliarmi fuori dai social e riconscere che mi fanno male, forse non sono più una buona blogger (ma lo sono mai stata?).
Tutto questo non vuole dirvi che il mio blog sta chiudendo i battenti, no. Almeno non per ora. Voglio solo informarvi riguardo il mio stato di blogger depressa e demotivata, anche un po' incazzata, che qualche volta risponde anche male alla gente perchè è frustrata da una condizione verso la quale si sente un po' impotente. Naturalmente questa mia condizione riflette sull'andamento del blog e bisogna aspettarsi che io continui ad essere poco attiva ancora per un periodo indefinito, sperando arrivino tempi migliori.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog