Storia di un libro

Creato il 04 novembre 2010 da Lalenene @Irene_Marziali

Ciao a tutti! Senza tanti preamboli, inizio subito a raccontarvi la storia …

Un paio di settimane fa decido di andare a fare un giretto al supermercato che c’è vicino a dove lavoro e mi imbatto in un’insolita offerta di libri: € 2,80 l’uno! Tutti i volumi sono in parte danneggiati, con le pagine piegate in qualche punto o con piccole macchie di umido, credo che sia per questo che li avessero messi in offerta. Inizialmente immagino che i titoli siano scadenti e che ci sia ben poco da prendere, ma la mia naturale curiosità verso la carta stampata mi spinge a dare un’occhiata. E così esco dal supermercato con due libri in mano e il concetto “tanto se sono brutti li ho pagati poco” e “anche se è roba leggerina ho bisogno di re-innamorarmi dei libri” … ho avuto da poco infatti una “brutta esperienza” con un libro che ho cercato e voluto e che invece mi ha un po’ deluso … ma questo sarà a breve un altro post!

Il risultato è stato positivo … mi sono innamorata del primo di quei libri, “Cioccolata per due” il titolo in italiano (che come sempre non rende per niente l’idea del titolo in inglese “Good Grief”). Contrariamente da quanto avevo pensato basandomi sul titolo, il romanzo non è una semplice storiellina divertente e leggera: parla di una donna che ha perso il marito a causa di un tumore e si trova da sola ad affrontare la vita. Mi è piaciuto molto il modo in cui l’autrice racconta il periodo di depressione della protagonista: non in modo scontato, né eccessivamente ironico, ma con la reale sensazione che si prova nel non riuscire a fare le cose semplici e nella totale mancanza di forza emotiva che ti schiaccia anche fisicamente. Trovo bellissima anche la descrizione e la formazione dell’amicizia che si crea tra la protagonista, Sophie, trentaseienne e la tredicenne Crystal … perché a volte la differenza di età è un arricchimento!

E poi ha avuto l’effetto magico che a volte hanno i libri su di me: nel leggere di come Sophie si rifugi nel cibo come consolazione prima e come sbocco lavorativo poi, mi è presa voglia di cucinare! E così domenica sera ho trascinato Irene a pasticciare in cucina improbabili tortine! Le semplici e dirette descrizioni del cibo e del suo effetto mi hanno incantato e portato nella magia della cucina … come l’anno scorso, leggendo un altro libro, mi era presa la voglia di fare la maglia! A voi è mai successo che il potere delle parole vi destasse nuovi interessi o desideri nella vita reale? O sono io strana?

( invito pubblicamente Irene a postare una foto dei nostri pasticci(ni) ... )

Adesso che mi sono affezionata al libro sembra tanto più bello … sembra che non abbia neppure più le pagine piegate dall’umidità!

A presto!

Alessia


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