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Il protagonista della nostra storia si chiama Antonio Toddè ed è il simbolo della longevità sarda.
Quest’uomo è nato il 22 gennaio 1889 nel paesino di Tiana, in provincia di Nuoro.
Nel 1917, ha preso parte alla prima guerra mondiale, in cui è rimasto ferito.
Per tutta la vita, il regime alimentare di Antonio è stato semplice moderato. Beveva ogni giorno del vino e tre bicchieri d’acqua.
Consumava regolarmente carne di maiale ben cotta e di montone, ma così come per il vino, si trattava di prodotti naturali.
Ovviamente, mangiava anche pasta e minestra. Non ha mai fumato. Preferiva percorrere 40 km a piedi per recarsi nella grande città. Dal punto di vista medico, la sua storia si riassume così: 50 ha avuto la malaria, curata con il chinino. Nel 1993, gli è stato diagnosticato un diabete del secondo tipo (con diabete della vecchiaia): aveva allora 108 anni e prendeva due volte al giorno un farmaco antidiabetico. Non ha mai avuto problemi cardiaci, renali, polmonari, o tumorali. A 108 anni, poteva ancora sollevare un peso di più di due chili sopra la sua testa: poteva camminare senza aiuto ed eseguire da solo e i gesti della vita quotidiana. Pare che le analisi del sangue fossero normali.
Antonio è deceduto di morte naturale nel gennaio del 2002, all’età di 112 anni e 347 giorni.
Faceva parte di una famiglia famosa per la sua longevità: la madre era morta all’età di 98 anni, padre 90 e una sorella 98. Fino all’ultimo, ha conservato lo spirito curioso.
Perché vi racconto questa storia? Semplicemente per farvi capire che la chiave della longevità risiede in un’alimentazione sana e genuina. In realtà noi tutti dovremo evitare di consumare prodotti industriali e cercare il più possibile di mangiare prodotti naturali.
Lo so che non è facile, soprattutto per chi vive in città, ma rendetevi conto che gran parte di ciò che mangiamo è poco sano o addirittura avvelenato dai pesticidi.
Come se non bastasse, l’aria delle grandi città diventa sempre più irrespirabile è piena di polveri sottili.
Facendo una analisi si è scoperto che la longevità è sicuramente un fattore genetico, ma la qualità della vita incide tantissimo.
E dobbiamo ammettere che la qualità della vita nelle grandi città peggiora sempre di più…
Non ho scritto questo articolo per scoraggiarvi, ma per far si che (nei limiti delle vostre possibilità) prendiate esempio da questo uomo straordinario.
Non mi stancherò mai di condurre le mie battaglie contro l’alimentazione industriale ed in favore degli alimenti biologici.
Costeranno anche un po’ di più, ma ricordatevi che la salute non ha prezzo e che purtroppo quando ci si ammala è già troppo tardi….