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STORIA DI UNA "Caccavella" DI TERRACOTTA

Creato il 10 luglio 2010 da Iviaggidelgoloso
STORIA
Salve a tutti, si, anch’io sono una “caccavella”, sono esattamente una caccavella di terracotta del 1925. Purtroppo la mia data di nascita non è riportata da nessuna parte, ma vi assicuro che gli anni me li sento tutti addosso!Lo so, all’apparenza potrei sembrare più giovane, forse perché nel tempo ci siamo riprodotte in grande quantità, e ancora oggi di mie copie se ne fabbricano di nuove. Ma io ho una certa esperienza e tutta la mia storia da raccontare ……..Quando nacqui ero bellissima, tutta lucida color delle castagne, mentre all’interno ero linda e pulita del colore del pane sfornato ….. Poi cominciai con i primi stufati, i profumati minestroni che bollivano dentro di me ore e ore sulla stufa, le paste e fagioli che cuocevo alla perfezione.Passavano gli anni e avevo quell’aria da” signorinetta” a cui tutti facevano dei complimenti. Come veniva saporito il minestrone, lo stufato, preparato dentro la mia terracotta, e come si conservava bene il cibo…… Insomma, di me non se ne poteva fare a meno.
STORIA
Ormai ero diventata adulta e mi sentivo la regina del focolare, ma un giorno, non fui più messa sulla stufa .....
Mi riempirono di uova e paglia e mi infilarono sotto terra, poco distante da casa……. Era arrivata la guerra, ed io servivo come nascondiglio per conservare quel poco che restava perché non lo rubassero……. Sentivo sopra di me i passi dei soldati, sentivo la terra vibrare quando in lontananza scoppiava qualche bomba, avevo un po’ di paura ma non volevo tremare per non rompere le uova, altrimenti cosa avrebbero mangiato i miei proprietari passato il pericolo.Poi finalmente la guerra finì, e mi riesumarono definitivamente, vidi la luce per la seconda volta, e cominciai di nuovo a sentire sfrigolare tutti i sapori dentro di me, nuovi cibi, condimenti e pezzi di lardo sottosale per essere conservati.Un giorno fui nuovamente abbandonata in una cantina, mi riempirono di tappi di sughero e mi misero a fare il contenitore. Pensai che fosse giunta l’ora del mio pensionamento, ma non fu così. Mi riposai diversi anni, poi qualcuno venne a prendermi e mi portò in una bella casa, forse poco adatta a me visto che ormai non servivo più per cuocere i cibi, perché troppo vecchia e malandata.Mi sbagliai ancora una volta, da quel giorno sono il contenitore di una bella pianta fresca, che dall’alto della cucina, fa ancora la sua bella figura, felice di essere ancora utile e non andare mai in pensione….
STORIA
Questa storia partecipa al contest Caccavella Amore Mio
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i viaggi del goloso

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