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Storia di una fotografia: i fenicotteri rosa di Miami

Creato il 17 dicembre 2013 da Masedomani @ma_se_domani

Se oggi vi chiedessi di associare un nome ad un uragano particolarmente distruttivo sono certo che rispondereste in coro: “Katrina”.

Ma fino al 2005 la palma per l’evento naturale più devastante della storia degli Stati Uniti spettava ad “Andrew”, che colpì in agosto il nordovest delle Bahamas, la Florida e il sudovest della Louisiana, provocando più di sessanta morti e danni stimati per circa venti miliardi di euro.

Ma la storia della fotografia che raccontiamo oggi non è una foto dell’uragano Andrew. O, meglio, lo è incidentalmente. La storia di oggi riguarda Ron Magill.

Ron Magill è un omone americano come ce li immaginiamo da questa parte dell’Oceano. Vive a Miami – non un brutto posto in cui risiedere, incluso il fronte cestistico – e lavora allo zoo locale, che a giudicare dalle immagini disponibili sul web deve essere davvero un bel posto.

Già prevedo commenti sull’opportunità di mantenere animali in cattività, quindi provo a stopparli immediatamente: Ron li ama davvero, se ne occupa con passione e dedizione, e alla vigilia dell’arrivo di Andrew sulla sua città era davvero preoccupato.

Tra gli altri, il Miami Metrozoo ospita una colonia di fenicotteri rosa. Sono degli uccelli magnifici, di una eleganza surreale, come ben sa chiunque abbia avuto la fortuna di averli visti almeno una volta (sappiate che potete vederli anche a Milano). E sono animali piuttosto delicati, dalle gambe sottili e particolarmente fragili.

Alle dieci del mattino del 23 agosto, con Andrew in veloce avvicinamento, Magill ed i suoi colleghi si radunano in semicerchio e si muovono verso i fenicotteri. Con la maggiore dolcezza possibile afferrano gli animali e li portano nel luogo più riparato che hanno a disposizione nei paraggi. E lì Magill scatta una foto che nonostante il web fosse ancora da immaginare ha una immediata diffusione virale. E’ questa:

Storia di una fotografia: i fenicotteri rosa di Miami

Esatto, quel luogo era il bagno delle signore nella zona dedicata ai visitatori. E questi magnifici uccelli rosa sembrano trasformarsi in un gruppo di dame d’epoca, intente a incipriarsi il naso prima di far colpo sugli aristocratici locali.


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