Magazine Maternità

Storia di una ladra di libri- Recensione

Da Thewomoms2013

Per la nuova rubrica Womoms_Books vorrei consigliarvi un libro da portare in spiaggia. Dimenticate gli Harmony o i libri estivi che hanno sempre lo stesso stampo: copertine coloratissime e contenuto futilissimo. Proviamo un’insolita lettura marittima…

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Partiamo dal presupposto che ho acquistato questo libro spinta dal titolo; non ho letto la trama. Non ho neanche guardato il film ne chiesto pareri in merito. Volevo scoprirlo; vedere dove mi avrebbe portata.
Ed eccomo qui, alla fine di un viaggio nella Germania degli anni ’40. la Guerra è in pieno svolgimento.
Non viaggio sola; a farmi compagnia c’è la Morte. Molto altisonante come compagno di avventure non trovate?
Ma questa volta è lei a parlare, a sentirsi stanca, colpevole.
Mi racconta la storia di una bambina di nome Liesel: di quanto le sia sempre stata vicina senza mai toccarla.

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La piccola è costretta a crescere in fretta trovandosi faccia a faccia con una realtà che nessuno dovrebbe mai conoscere…men che meno a 10 anni. Dopo aver assistito alla morte del fratellino a causa del gelido inverno, la nostra protagonista viene affidata ad una nuova famiglia che si occuperà di lei. La notte è costellata di incubi ma grazie a papà Hans, le ore di sonno perse, saranno ore dedicate alla scoperta della scrittura e della lettura. Uno spiraglio di normalità tra le crudeltà della guerra.
Le ore del giorno invece sono dedicate alle innocenti malefatte con l’amico Ruby; personaggio fondamentale nello svolgimento della storia. Un po’ come Max giovane ebreo tedesco che per un po’ abiterà nello scantinato di casa. O come la moglie del sindaco che mette a disposizione della bambina una grossa fortuna…non aggiungo altro, voglio lasciarvi il piacere della scoperta.
Premetto una cosa: trovo che questo titolo sia decisamente inappropriato. Si è vero, Liesel ruba dei libri, ma il fulcro del romanzo non è questo: queste pagine trasudano emozioni, vita e morte, speranza, vendetta….sono vive! Trovo anche un non so che ti romantico, di poetico. Un profondo senso di famiglia, di valori fondamentali in un momento storico tra i buoi a livello di tutela dei diritti umani.

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Trovo meraviglioso l’utilizzo dei libri come filo conduttore per qualcosa di eterno e profondo come il legame tra persone che si amano e si rispettano. È un romanzo questo, particolare anche nella stesura. Non è la classica storia da leggere senza interruzioni; questa storia pretende delle pause per capire, interiorizzare l’incredibile umanità che lo scrittore ci mette sotto gli occhi.
Provate a leggerlo così: con calma, senza fretta.
Non ve ne pentirete.

Benedetta Artusi



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