18 ottobre 2013 di Redazione
di Jose Pascal
Tarantata a Lizzano (TA) durante il rito di guarigione dal tarantismo, presso la masseria San Vito. (Anni Cinquanta del ’900 – autore del servizio fotografico fu Ciro de Vincentis di Grottaglie) – da Wikipedia
Quand’era bimba la mia cara nonna
vide per strada una giovane donna
che dimenava impaziente i suoi arti
ed impressionava parenti e passanti.
Dissero gli anziani alla bimba stupita:
“Fai attenzione quella donna è impazzita,
una taranta l’ha pizzicata
mentre coglieva una pianta spinata!”
Saltando ed urlando le faceva paura,
persona normale era di natura,
ma ora danzava fino a svenire
ai tamburelli non sapeva disobbedire.
Nell’umile stanza della sua dimora,
la folla paesana curiosava ogni ora,
ma un Padre Nostro ed un’Ave Maria,
non si negavano alla sventurata Lia.
Sfilavan le lune e morivano i soli
scalpitava la donna e impazzivan i dottori,
il suo corpo posseduto non provava fatiche
strisciava tra le sedie fra le bocche sbalordite.
A fine giugno capolinea lei fece
nella chiesa dei Santi di un salentino paese,
San Pietro e Paolo ne eran Protettori,
e graziavan da sempre gli sventurati danzatori.
Questa è la storia di Lia la bella
che fu pizzicata dalla tarantella,
persona normale era di natura,
ma ora vive reclusa fra quattro mura.