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Storia di una vita fragile e (pre)potente: ricordando nelson mandela
Creato il 06 dicembre 2013 da Alessandro @AleTrasforini"Con la parola alla gente non si fa nulla. Sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l'esempio." (Don Lorenzo Milani, cit.)
"Prima di predicare altrui, date voi stessi l'esempio. Sarete seguiti." (F. Dostoevskij)
"Tieni sveglie le leggi, perchè il sonno le uccide. Dà vita ai buoni esempi: sarai esentato dallo scrivere delle buone regole." (Pitagora, att.)
"Perchè un pensiero cambi il mondo, bisogna che cambi prima la vita di colui che lo esprime. Che si cambi in esempio." (A.Camus, Taccuini)
"Proponiamoci grandi esempi da imitare, piuttosto che vani sistemi da seguire." (Jean-Jacques Rosseau, Giulia o la Nuova Eloisa - 1761)
"La parola non sostenuta dall'azione è come un artista che dipinge dell'acqua sul muro e non può togliersi con essa la sete. Quando un uomo parla della virtù secondo le sue esperienze, è come se offrisse agli altri del denaro guadagnato con il proprio lavoro." (Isacco Di Ninive, att.)
"La vita di un uomo puro e generoso è sempre una cosa sacra e miracolosa, da cui si sprigionano forze inaudite che operano anche in lontananza." (Herman Hesse)
Quali sono regole ed alchimie che riescono a gestire e governare certe esistenze umane è stato, è e resterà per sempre un mistero insondabile ed indissolubile; ciò che conta di più, comunque, è forse che certi uomini siano riusciti a costruire con le loro esistenze un monito per le persone che 'abiteranno' questo Pianeta un oggi più lontano od un domani meno vicino, che scriver si voglia. Cosa poter fare, pertanto, per onorare al meglio una vita che è stata e per sempre sarà Esempio con il quale potersi confrontare ed al quale richiamarsi? In un momento storico-social-economico-[...] nel quale Simboli, Donne, Uomini edEsempi non sembrano abbondare e/o essere portati agli onori che dovrebbero meritare d'onore, la cosa migliore da fare potrebbe essere lasciar 'fluire' le esistenze di certi Uomini. Queste vite potrebbero, quasi fossero dirompenti fiumi, arrivare a travolgere anche il cuore più freddo e sordo con una potenza senza tempo e confini:
"Nelson Mandela - nato il 18 luglio a Umtata, in Sudafrica, figlio maggiore di un capotribù di lingua xhosa. Frequentò la scuola metodista dal 1937 e compì studi per corrispondenza all'Università di Sudafrica, specializzandosi poi in legge all'ateneo di Witwaterstrand (Johannesburg). Aderì all'Africa Natinal Congress (ANC) nel 1943, svolgendo un ruolo fondamentale nella formazione del movimento giovanile del Partito. L'effettivo periodo di apartheid iniziò nel 1948, quando vinse le elezioni il Partito Nazionale. Nel 1952 Mandela aprì uno studio legale con Oliver Tambo, che sarebbe diventato capo dell'ANC al momento della sua incarcerazione. Nel 1956 Nelson fu [...] arrestato [...] con l'accusa di tradimento, anche se la sentenza di un processo fin troppo lungo lo rimise temporaneamente in libertà. In seguito al massacro di Sharpville (1960) e alla formazione di un governo di emergenza, egli contribuì a fondare l'Umkhonto we Sizwe, il braccio armato dell'ANC. Così, nel 1962 fu condannato a cinque anni di prigione per incitamento allo sciopero e violazione del divieto di viaggiare all'estero. Nel 1964, il processo di Rivonia lo condannò con altri attivisti all'ergastolo per tradimento e sabotaggio. Rimase incarcerato per 26 anni, la maggioranza dei quali trascorsi su Robben Island. Venne rimesso in libertà nel 1990 e diventò leader indiscusso dell'ANC, il suo Partito ormai legalizzato, iniziando subito le trattative col Presidente F.W. De Klerk per l'autogoverno della magggioranza di colore. Per questo, ricevettero insieme il premio Nobel per la pace nel 1993. Quando l'ANC vinse le prime elezioni veramente libere, Mandela fu eletto Presidente del Sudafrica (1994), carica che ha lasciato nel 1999; ancora oggi è uno statista ascoltato per la sua saggezza. Tutti lo elogiano per aver assicurato la stabilità del Sudafrica e la riconciliazione razziale, quando molti si sarebbero abbandonati alla guerra civile ed alle vendette."
In un'arringa pronunciata in difesa del suo operato e dei suoi obiettivi, questo Uomo aveva pronunciato parole chiarissime a proposito delle troppe ingiustizie sudafricane. Nel seguitoframmenti del suo discorso pronunciato nell'ormai lontano 1964:
"[...] Sono in possesso di una Laurea e ho esercitato per vari anni [...] la professione di avvocato. Sono un prigioniero condannato a cinque anni di reclusione per essere uscito dal Paese senza un permesso e per aver incitato la gente a scioperare [...]. La mancanza di dignità sperimentata dagli africani è un risultato diretto della politica di supremazia dei bianchi. Essa implica l'inferiorità dei neri. La legislazione atta a mantenere la supremazia dei bianchi rafforza questa idea. I lavori umili in Sudafrica sono invariabilmente svolti da africani. [...] Con questo atteggiamento, i bianchi tendono a considerare che gli africani una specie animale diversa. Non li considerano persone che hanno una famiglia, non si rendono conto che hanno emozioni e si innamorano come fanno i bianchi, che vogliono stare con le mogli e con i figli come i bianchi [...], che vogliono guadagnare in modo adegato per mantenere in modo adeguato le loro famiglie, nutrirle e vestirle e mandarle a scuola. E quale 'domestico' o 'giardiniere' o bracciante potrà mai sperare di riuscirci? Le leggi sui passaporti interni [...] rendono ogni africano soggetto a controlli di polizia in qualsiasi momento. [...] Ancor peggiore di questo è il fatto che le leggi sui passaporti tengono separati marito e moglie e portano alla distruzione della vita famigliare. La povertà e la distruzione della vita familiare producono effetti secondari. I bambini vagano per le strade delle 'township' perchè non hanno scuole dove andare o denaro che permetta loro di andare a scuola o genitori a casa che controllino che vadano a scuola, perchè tutti e due i genitori [...] devono lavorare per far sopravvivere la famiglia. Ciò porta alla catastrofe dei principi morali, ad un allarmante aumento di situazioni illegittime, e ad una crescente violenza che dilaga non solo nella politica, ma ovunque. [...] Aumentano furti e rapine nelle case, malgrado il fatto che ora tali reati siano puniti con la pena capitale. La pena di morte non può curare la piaga. Gli africani vogliono percepire un salario che permetta loro di vivere. Gli africani vogliono fare il lavoro che sono capaci di fare e non un lavoro che il governo dichiara che sono capaci di fare. Gli africani vogliono la possibilità di vivere dove trovano un lavoro e non essere cacciati da un'area perchè non sono nati lì. Gli africani vogliono avere la possibilità di possedere la terra nei luoghi dove lavorano, e non essere obbligati a vivere in case in affitto che non potranno mai sentire come proprie. Gli africani vogliono fare parte delle popolazioni e non essere confinati a vivere nei ghetti. Gli uomini africani vogliono che le mogli e i figli vivano con loro dove lavorano, e non essere costretti a condurre un'esistenza innaturale negli ostelli per soli uomini. Le donne africane vogliono stare con i loro uomini e non essere lasciate in uno stato di vedovanza permanente nelle riserve. [...] Gli africani vogliono la loro giusta parte di tutto il Sudafrica; vogliono la sicurezza ed un ruolo nella società. Soprattutto pari diritti politici, perchè senza di essi i nostri handicap saranno permanenti. So che ai bianchi [...] questo sembra rivoluzionario, perchè la maggioranza degli elettori sarà africana. E questo porta i bianchi ad aver paura della democrazia. Ma non si può permettere che questo timore blocchi la strada all'unica soluzione che garantisce l'armonia tra le razze e la libertà per tutti. [...] La divisione basata sul colore della pelle è totalmente artificiale e, quando scomparirà, scomparirà anche la dominazione di un gruppo su un altro. [...] Nel corso della mia esistenza mi sono dedicato a questa lotta [contro il razzismo, nds] del popolo africano. Ho combattutto contro la dominazione bianca e ho combattuto contro la dominazione nera. Ho accarezzato l'ideale di una società democratica e libera in cui tutte le persone vivano insieme in armonia e con uguali opportunità. E' un ideale per il quale spero di vivere e che spero di raggiungere. Ma, se sarà necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire. [...]"
Qualche anno dopo, invece, si 'ricorda il ricordo' di un Uomo che stava assistendo ad una faticosa realizzazione di uno fra i propri Sogni più grandi e (pre)potenti:
"[...] Miei concittadini sudafricani, popolo del Sudafrica: questa è veramente una notte di gioia. Abbiamo ricevuto i risultati provvisori [...] delle elezioni e siamo soddisfatti dell'enorme sostegno rivolto all'ANC. Desidero ringraziare e rendere onore a tutti coloro dell'ANC e del movimento democratico che hanno lavorato così duramente in questi ultimi giorni e in questi lunghi decenni. Al popolo del Sudafrica e al mondo che ci sta guardando desidero dire: questa è una notte di gioia per lo spirito umano. E' anche la vostra vittoria. Avete contribuito a mettere fine all'apartheid, siete stati con noi durante la transizione. Ho osservato, insieme a voi, la nostra gente, decine di migliaia di persone, stare pazientemente in fila per molte ore. Alcuni hanno dormito all'aperto per tutta la notte in attesa di dare quest'importante voto. Gli eroi del Sudafrica sono leggende che si tramandano da una generazione all'altra ma siete voi, il popolo, i nostri veri eroi. Questo è uno dei momenti più importanti nella storia del nostro Paese. Sono davanti a voi traboccante di gioia ed orgoglio. Sono fiero dei [...] cittadini di questa nazione. [...] Adesso possiamo gridare a gran voce la nostra gioia dall'alto dei tetti delle nostre case: siamo finalmente liberi! Sono qui davanti a voi ammirato dal vostro coraggio, con il cuore colmo d'amore per tutti voi. Considero un altissimo onore essere alla guida dell'ANC in questo momento della nostra storia ed essere stato scelto per portare il Paese nel nuovo secolo. Prometto di impiegare tutte le mie forze e le mie capacità affinchè io e l'ANC possiamo essere all'altezza delle vostre aspettative. Sono personalmente riconoscente ad alcuni dei più grandi leader del Sudafrica, cui rendo omaggio. Avrebbero dovuto essere qui a festeggiare con noi, perchè questo risultato è anche loro. Domani io e [...] l'ANC saremo di novo al lavoro. Ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo subito a intervenire sui problemi che la nostra nazione si trova ad affrontare. Vi chiediamo di unirvi anoi, tornare al vostro lavoro domattina. Facciamo lavorare il Sudafrica. Insieme [...] dobbiamo iniziare a costruire una vita migliore per tutti i sudafricani. Ciò significa creare posti di lavoro, costruire case, fornire educazione e portare pace e sicurezza per tutti. L'atmosfera di calma e tolleranza che ha prevalso durante le elezioni prefigura il tipo di Paese che possiamo costruire e pone le basi per il futuro. Pur nella diversità, siamo un unico popolo con un destino comune nella notra ricca varietà di culture, razze e tradizioni. Il popolo ha votato per il Partito di sua scelta e noi rispettiamo la sua decisione. Questa è la democrazia. Tendo la mano in segno di amicizia ai leader di tutti i Partiti e ai loro membri, e chiedo a tutti loro di unirsi a noi e lavorare insieme per risolvere i problemi che noi, in quanto nazione, ci troveremo di fronte. Il Governo dell'ANC sarà al servizio di tutto il popolo del Sudafrica, non solo dei suoi membri ed elettori. [...] E' arrivato ora il momento di festeggiare, i sudafricani si uniscano insieme per celebrare la nascita della democrazia. Brindo a tutti voi che avete lavorato così duramente per conseguire quello che può essere chiamato solo un piccolo miracolo. Lasciamo che i nostri festeggiamenti siano in linea con il clima instaurato durante le elezioni, ovvero all'insegna della pace, del rispetto e della disciplina, per dimostrare che siamo un popolo pronto ad assumersi le responsabilità di Governo. Prometto che farò del mio meglio per essere degno della fiducia e della stima che avere riposto in me e nella mia organizzazione [...]. Costruiamo il futro insieme, brindiamo ad una vita migliore per tutti i sudafricani. [...]"
Parole e gesti che, come schegge verso l'infinito, hanno consegnato alle generazioni di ogni tempo un Esempio a cui poter sempre guardare. Quasi come se, nei momenti di sfiducia verso la propria anima e verso l'umanità intera, una voce invisibile potesse riuscire ad arrivare nelle intimità individuali a dire: "Non avere sfiducia, un Uomo od una Donna possono arrivare anche a realizzare gesti come questi." E via di seguito con una biografia individuale fatta di battaglie, di prezzi enormi pagati per idee di uguaglianza e libertà in un contesto straniato e straniante, in un mondo dove paura e (pre)potenza finivano per soffocare dignità e diritto all'esistenza di qualunque tipo di essere umano. E' esistito qualcuno che ha cercato ed è riuscito a lottare per cambiare qualcosa di grande, radicalmente:
"Il coraggio non è la mancanza di paura, ma la capacità di vincerla. [...] L'uomo coraggioso non è colui che non prova paura, ma colui che riesce a superarla." (Nelson Mandela, cit.)
Lottare per cambiare, lottare per realizzare sogni di democrazia da anteporre ad incubi che avvolgono realtà e dimensioni quotidiane. Lottare per cambiare significa, in primo luogo, effettuare un grande Lavoro dentro la propria anima. La storia di questo piccolo ma grandissimo Uomo dovrebbe insegnare anche questo, in un ricordo senza dimora e senza tempo alcuno. Le speranze che oggi rimangono di vedere un mondo migliore e rinnovato non devono estinguersi con la dipartita di questo straordinario Eroe:
"Nell'uomo la bontà è una fiamma che può rimanere celata, ma mai estinguersi completamente." (Nelson Mandela, cit.)
Chiunque ha ed avrà per sempre un qualcosa da dire e da dare al mondo per provare a farlo migliorare, dunque. Esistenze come quelle di Nelson Mandela sono, forse, passate sulla nostra stessa Terra per ricordare proprio questo: il mondo può essere cambiato, davvero e radicalmente. Qualche altro grande Uomo un giorno disse una frase che, anche in questo caso, finirà per diventare inevitabilmente profetica del domani che attende questa umanità:
"[...] gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. [...]" (Giovanni Falcone, cit.) I migliori modi per ricordare ed onorare le vite di Donne od Uomini come Nelson Mandela potrebbero essere proprio questi: 'addestrarsi' per comprendere come limitare e 'scardinare' la complessità e l'ingiustizia dilagante in questo mondo, facendo leva sulla necessità di farci accompagnare da altre persone disposte ad accompagnarci durante questo 'viaggio'. Non c'è che l'imbarazzo della scelta riguardo al 'punto' da cui partire. Il fine dell'Esistenza umana, forse, risiede specialmente dentro questo fine. Condizionale d'obbligo, purtroppo: la Vita e l'Esempio lasciato da Nelson Mandela contribuiranno forse a rendere meno improbabile questo 'potere' affidato all'essere umano. Uomini come Nelson Mandela sono anche la più vivida rappresentazione del fatto che certe battaglie possano contribuire a costruire davvero qualcosa di grande e migliore, con passione e responsabilità (teoricamente) essenziali per la nostra dimensione di esseri intelligenti:
"Dobbiamo cercare di fare il meglio di ciò che siamo capaci, è la nostra sacra responsabilità di esseri umani. Qualsiasi cosa in meno è imperdonabile." (Albert Einstein, cit.)
Per tutto e per tutto ciò che è scappato scritto/ detto, pertanto, un piccolo ma intenso pensiero rivolto all'anima ed alle battaglie di Nelson Mandela. Con tutta la forza e l'umanità possibili, pertanto, una corta ma semplicissima parola: GRAZIE. Da parte di chi c'è stato, c'è e ci sarà un domani più e/o meno lontano. Semplicemente questo. Che la Terra ti sia lieve ed il Ricordo un pò meno. Abbiamo ed avremo sempre bisogno di Esempi ed Eroi, forse per umana imperfezione:
"Sventurata è la Terra che ha bisogno di Eroi." (Bertolt Brecht)
O forse no, nessuno può assumersi il diritto di dettare legge su questioni così delicate ed insondabili.
Discorsi e biografia tratti da: "I discorsi che hanno cambiato il mondo", Edizioni White Star
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