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Grazie al grandissimo lavoro di ricerca, e alla fantasia, di Emilio Franzina, il Milite Ignoto scende dall’Altare della Patria, e ci racconta la sua storia.
Storico per mestiere, narratore per passione, Emilio Franzina cammina in queste pagine sul filo tra storia e letteratura e, attingendo a una miriade di documenti del periodo 1914-18, ricostruisce in modo immaginario la biografia di un soldato morto nella grande guerra e mai identificato.
Ricomponendo i pezzi di vita vissuta disseminati tra lettere, autobiografie e resoconti ufficiali, lo storico costruisce la storia verosimile, quasi vera, di un combattente che il narratore provvede poi a raccontare, attraversando così tutte le fasi dello sforzo bellico compiuto in quattro anni dall’Italia. Reduce e valoroso, il soldato sconosciuto muore da ignoto non in battaglia, ma fuggendo il 23 ottobre 1918 da una casa di piacere per salvare una ragazza innamorata di lui.
Per una circostanza fortuita sarà la sua salma ad essere sepolta, tre anni più tardi, nell’Altare della Patria a emblema e memoria di tutti i caduti. Ed è proprio da questo luogo simbolo che il Milite ignoto comincia a ripercorrere in prima persona, dopo cent’anni, la storia della sua vita. Ma la parabola esistenziale di questo soldato è anche del tutto originale, perché si tratta di un italiano nato in Brasile mai stato, prima del 1915, in Italia. Accorso da oltreoceano allo scoppio della guerra per spirito di patria, in men che non si dica si ritrova in trincea, sul Carso e poi sugli Altipiani; grazie alle sue vicende, i lettori ripercorrono ogni fase della grande guerra dalle prime linee alle retrovie e, dopo la sua morte, vedranno montare anche il mito postumo di cui la grandiosa coreografia sacrale e religiosa del Milite ignoto avrebbe costituito, nel 1921, il vertice.
Dal Brasile al Carso, all’Altare della Patria, e contro ogni retorica celebrativa, l’originalissima e documentatissima chiave narrativa scelta da Emilio Franzina frantuma e moltiplica sulla pagina, così come la guerra nella realtà, l’identità del singolo individuo che diventa, pirandellianamente, uno, nessuno e, nella grande guerra, seicentomila.
Emilio Franzina è ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Verona. Studioso di storia sociale e culturale dei secoli XIX e XX, si è occupato in particolare di scrittura popolare e di migrazioni all’estero su cui ha pubblicato, tra l’altro, Merica! Merica! Emigrazione e colonizzazione nelle lettere dei contadini veneti in America Latina (1876-1902), Feltrinelli, 1979 e Gli italiani al nuovo mondo. L’emigrazione italiana in America (1492-1942), Mondadori, 1995. Per la Donzelli ha curato, insieme a Piero Bevilacqua e Andreina De Clementi, la Storia dell’emigrazione italiana (2001-2002, 2 voll.). Autore a suo tempo per la Rai di trasmissioni radiofoniche e televisive, svolge un’intensa attività di animazione teatrale in proprio con lezioni di storia cantata, assieme al complesso musicale degli Hotel Rif (con cui porta in scena la versione teatrale di questo suo Milite ignoto), ma anche in collaborazione con registi, musicisti e attori, a cominciare dal 2002 quando inaugurò la nuova fase di tale sua esperienza di public history assecondando David Riondino, con Enrico Rava e Stefano Bollani, nella rappresentazione de Il Trombettiere, lo spettacolo dedicato alla storia romanzata della vita di John Martin (Giovanni Martini), il trombettiere del generale Custer alla battaglia del Little Bighorn. La storia (quasi vera) del milite ignoto, pubblicato da Donzelli, è disponibile in libreria al prezzo di Euro 20,00.