Ecco qui, i quattro soggetti - perché nella lista includo anche Petrolio - che in qualche modo si muovono nelle pagine di Qualcosa di scritto di Emanuele Trevi, storia quasi vera di un incontro impossibile con Pier Paolo Pasolini, come recita il sottotitolo.
Libro complicato, libro assolutamente non lineare, perché così è la storia di questo mancato incontro. Libro che cresce come una marea bretone e si allarga fino a inondare i nostri anni, con le parole del poeta friulano che risuonano come quelle di una Cassandra, nella desolazione di una letteratura arrivata al capolinea e di intellettuali ridotti al ruolo di intrattenitori o di mascotte, magari a uso e consumo televisivo.
Libro complicato, certo, e nemmeno gradevole (facile che non lo voglia nemmeno essere), libro di cui mi sfugge la felice combinazione che lo ha portato a un passo dall'affermazione allo Strega. Libro da leggere anche solo per pagine come rivelazioni.
Per esempio verso la fine, con un sorprendente viaggio all'antica Eleusi, che è in realtà un viaggio dentro i misteri più profondi e indicibili, della morte e della vita, della creazione, fino all'audace accostamento tra la voce di Pasolini e quella di Eschilo... difficile, lo so, ma che emozione.