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Storie d’amore del rock’n'roll

Creato il 12 settembre 2013 da Witzbalinka

La musica nasce dall’ispirazione e quest’ispirazione è anche frutto dell’ambiente che circonda il musicista in un determinato momento. È per questo che alcuni dei musicisti e dei gruppi più grandi della storia hanno tratto ispirazione da alcune città sparse per il mondo, luoghi che per una ragione o per l’altra avevano quel  je ne sais quoi che ha permesso loro di creare vere opere d’arte musicali passate alla storia.

The Beatles – Amburgo

Una delle città che più ispirò uno dei guppi, per non dire il gruppo, più importante della storia della musica, The Beatles, è stata Amburgo. Questa città anseatica è stata la casa del gruppo di Liverpool per più di due anni, dal 1960 al 1962, durante i quali suonarono in varie sale musicali della famosa Reeperbahn, la via più vivace d’Amburgo, nel quartiere rosso di St Pauli. Fu qui che si formarono e che da semplice gruppo rock´n´roll divennero una band con una propria identità. La famosa pettinatura beatle nacque da un’idea dell’artitsta e fotografa tedesca Astrid Kirchherr, che il gruppo conobbe proprio ad Amburgo. Sicuramente si trovarono molto bene ad Amburgo per le tante affinità che questa città aveva con la loro Liverpool natale: la gente aperta, una città portuaria, edifici di mattoni rossi e una vivace vita notturna che gli permise di sentirsi come a casa e di lanciare a briglia sciolta la loro cratività.

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Foto: Wimox

Jim Morrison – Parigi

Altro grande musicista del XXº secolo che ha vissuto un idillio con una città europea è stato Jim Morrison dei The Doors. Morrison era innamorato di Parigi dove si trasferì nel 1971 con la sua compagna Pamela Coulson, in un appartamento nel 4º Arrondissement, vicino al Marais. In questo quartiere si trova la famosa Place des Vosges, il Centro Pompidou e parte della la Île de la Cité, che ospita la cattedrale di Notre Dame, inoltre vi sono tante piccole caffetterie e negozi tra le sue stradine, un posto che senza dubbio colpì molto  Morrison. Il cantante trascorse i suoi ultimi giorni nella capitale francese dove morì, pare,  per un’overdose di eroina. Oggi è possibile visitare la sua tomba nel cimitero Père-Lachaise.

 

Commons Wikimedia SK49 Jürgen Schuschke

Commons Wikimedia SK49 Jürgen Schuschke

Iggy Pop – New York

Attraversiamo l’oceano e passiamo ad un musicista che s’ispirò a Morrison per creare il suo stile: Iggy Pop. Il famoso cantante dei The Stooges trovò ispirazione a New York, una città dove le culture e le subculture nascevano come funghi e dove Iggy potè sviluppare il suo talento, prima con il suo gruppo e poi come solista. Dagli anni ‘70 agli anni ’80 inoltrati nella Grande Mela divenne una vera icona della cultura underground e della New Wave, una cultura ben ritratta nella sua musica.

 

Foto: Flickr sarasmile

Foto: Flickr sarasmile

The Clash e The Sex Pistols – Londra

Torniamo in Europa, nella culla della musica: Londra. Questa città ha influenzato molti gruppi ma pochi quanto i The Clash. Qusto gruppo punk ha reso immortale la capitale britannica con la sua canzone più famosa, London Calling,  un successo mondiale. The Clash erano simpatizzanti di sinistra e animavano la scena punk che con tanta forza si manifestó a Londra grazie anche al contributo di gruppi come i Sex Pistols. L’ambiente underground di Londra si rifletteva nella loro musica, che trattava temi come il razzismo, la disoccupazione e l’uso di droghe denunciando il disincanto di una società che stava vivendo sotto lo stretto controllo di Margaret Thatcher.

 

Foto: Flickr rzrxtion (pronounced resurrection)

Foto: Flickr rzrxtion (pronounced resurrection)

Mecano – Madrid

In Spagna Madrid visse i suoi giorni di gloria negli anni ’80, quelli della Movida Madrileña, un movimiento culturale e musicale nato al termine di tanti anni di repressione da parte della dittatura franchista. Le discoteche di quartieri come il Malasaña vibravano con una nuova musica; gruppi come i Mecano emersero negli anni ’80 e diedero una nuova colonna sonora ad una generazione che si stava svegliando dopo quasi 40 anni di dittatura e repressione. Madrid divenne la città che non dorme mai, la culla della controcultura in un paese che stava cercando di salire sul carro della cultura contemporanea europea.

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