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Storie di donne «scolpite» sui muri di Firenze

Creato il 05 febbraio 2016 da Massimo Ciani

“E andovi Ugolino cho la molgle”. Più dell’ortografia trecentesca della frase finale, nella bella lapide di marmo che si può ammirare in via Giovanni da Verrazzano a Firenze, proprio a due passi da piazza Santa Croce, fa sorridere il fatto che sia collocata, in modo così “stonato”, al termine di una lunga iscrizione latina che ricorda l’indizione del primo Giubileo della storia da parte di papa Bonifacio VIII, nell’anno del Signore 1300.

Ricordarla oggi, all’apertura dell’Anno Santo della Misericordia voluto da papa Francesco, è senz’altro opportuno, ma anche senza tale circostanza sarebbe stata ugualmente una delle più interessanti e originali tra le tantissime raccolte nel libro di Elena Giannarelli e Lorella Pellis “Donne di pietra”, ovvero, come recita il sottotitolo, “Storie al femminile ‘scolpite’ sui muri di Firenze”.

Nelle 256 pagine che compongono il volume, che si apre con una prefazione di Franco Cardini, le lapidi sono suddivise in undici capitoli tematici (Teste coronate, Le figlie delle muse, Ladies d’Oltremanica, Cittadine del cielo, Ancelle del Padreterno, Voci ex cathedra, Consorti, vedove, madri e benefattrici, Volti nella penombra, Anonime fiorentine, Occasioni perdute e ritrovate, Donne del Novecento) oltre a un’appendice in cui trovano posto, a conclusione del libro, anche donne immaginarie ma non meno “vive” e significative come le sorelle Materassi create dalla penna di Aldo Palazzeschi.

Elena Giannarelli, Lorella Pellis, Donne di pietra. Storie al femminile «scolpite» sui muri di Firenze, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2015


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