“Si, sono felice. Ma…”
C’è sempre un ma nella vita di Rebecca. E un forse, un pero’, un chissà…
Questa sua sfrenata insicurezza mista al dubitare di tutto e di tutti è dovuta a tante, forse troppe, vicende legate alla sua vita.
Rebecca (nome di fantasia, of course) è una mia amica. Ed è proprio lei ad inaugurare questa nuova rubrica: “Storie, facce e persone”.
Storie da ricordare, facce piene di sogni, persone ricche dentro più che fuori.
Veri eroi moderni che combattono ogni giorno contro una realtà dura e cruda e che fanno di tutto per far sì che #ilbenegenerabene (citando una bellissima frase del cantante Nesli, ndr).
Eroi moderni, ma anche persone piene di fragilità, di sogni, di “colore, calore e cuore”.
Ed è proprio questo ciò che voglio approfondire di queste persone un po’ speciali.
Voglio coglierne l’essenza ed esaltarle al meglio.
Ed oggi inizierò proprio da Rebecca.
Rebecca ha 18 anni. Vive in un piccolo paesino e frequenta la Ragioneria.
E’ dolcissima e anche forse un po’ ingenua. Forse troppo.
Questa sua ingenuità la spinge a fidarsi delle persone sbagliate, di quelle persone che forse non la meritano.
Rebecca, checché se ne dica, è una persona buona.
Una pelle bianchissima e un carattere tanto modesto quanto gentile ed educato.
Pero’, il suo carattere riservato, a volte, viene scambiato per qualcosa di molto più meschino.
Cosi’ come capita a tutti i buoni d’animo d’altronde.
Rebecca è solo una figlia di persone semplici e umili che gli hanno trasmesso e inculcato i veri valori fondamentali della vita. Quei valori che vanno ben oltre il successo facile, la falsità e il raggiungimento di uno stato molto più utile che la renderebbe una ragazza IN.
No, a Rebecca non serve (e non basta) il successo e neppure essere riconosciuta a scuola per l’ultimo modello di scarpe o modello super tecnologico di telefonino. A Rebecca, ciò che conta davvero è il rispetto di qualcosa che va ben oltre tutto ciò. La cura dei dettagli, lo studio intenso ed intensivo, la voglia di fare sempre tanto e bene, il desiderio di ritagliarsi un angolo di felicità.
Ecco cosa le manca. Un po’ di dovuta felicità.
Seppur sorridente e sempre gentile con tutti, in quel sorriso e in quella gentilezza c’è nascosto un Mondo, tutto da capire, tutto da scoprire.
Come a dire: “Sono io, Rebecca. Ho bisogno dei vostri sorrisi, delle vostre vite nel mio cuore”. Ecco: cuore. Tanto è il cuore che Rebecca mette in tutto ciò che fa.
Ti aiuta e in cambio non vuole niente, solo un riconoscimento personale: un sorriso, un ringraziamento vero e sincero, un complimento…
In Calabria, così come in tutta Italia, c’è questo strano fenomeno del pregiudizio che va oltre.
Non un semplice pregiudizio, dunque. Quelli esistono da sempre. E per sempre continueranno ad esistere. Male!!!
Ma un pregiudizio che “va oltre” il semplice desiderio di trovare del marcio in tutto quanto.
Andare oltre al pregiudizio significa dover fare i professorini del nulla e scavare nell’io delle persone e vederne del Male a tutti i costi.
Rebecca è amata. Ma non da tutti. Vivaddio!
… Ci sarà sempre qualcuno che ci odierà inutilmente e illegittimamente.
Una persona realmente buona come Rebecca diventa falsa, finta ingenua, furba.
Io vedo in lei tanto amore per ciò che fa: studio, famiglia, amici.
E se non crede affatto all’amicizia dovuta ad alcune crisi che l’hanno vista protagonista, crede invece nella forza della famiglia. Grazie anche a due genitori super protettivi che l’hanno avuta tardi e che hanno fatto (e fanno ancora oggi) di tutto per non farle mancare nulla. Due genitori che la amano sul serio. Incondizionatamente.
Aggiungiamo poi l’amore puro di due fratelli che la vedono come un cucciolo da proteggere, di alcuni zii che la idolatrano e la coccolano affettuosamente e di due/tre amici (pochi, ma buoni. E veri. E sinceri. Ed unici per lei.) che la accompagnano nel cammino della vita sostenendola e camminando insieme a lei.
Se nello studio è una numero 1, nella vita ha tanto da rimediare. Cosi’ come nell’amore e nei rapporti sociali.
Cresce, pian piano. Matura, forse. Cambia, speriamo mai. Migliora, lo credo.
Il suo carattere timido, sensibile e abbastanza vulnerabile non la valorizzano per quel che è realmente.
Una persona leale, esemplare.
Cosa la rende speciale, un eroe?
Il fatto che, come me, non vede del marcio nelle altre persone.
Non riesce proprio a vederlo. E quindi dà altre occasioni, sempre.
E dunque ama, per davvero. E vuole bene, sul serio.
A dispetto di molti e di troppi. Lei dimentica. E fa bene.
E non odia, soprattutto. Perché per lei, #ilbenegenerabene. Sempre.
Rebecca, una persona da scoprire.
… Rebecca, un angelo della bontà.