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Domani daremo l'ultimo saluto al Comandante Partigiano Augusto Pantaleoni.
"Gosto" o "Cina" come era conosciuto tra i compagni fu un attivo Gappista e Comandante Partigiano nella Brigata Buranello.
Piuttosto schivo nel raccontarsi rilascia questa preziosa testimonianza per il libro di Clara Causa "la Resistenza Sestrese" dove narra il suo, e di altri compagni, passaggio dalla Resistenza Cittadina nei Gruppi di Azione Patriottica, alla Resistenza in montagna nella Brigata Buranello con il grado di Comandante
Loris
"La sera del 10 Gennaio 1945, racconta il partigiano Pantaleoni, un nutrito gruppo di brigate nere, scortato da militi della RSI, fece irruzione in tre appartamenti di Sestri, sicuro di trovarvi dei partigiani. I fascisti avevano arrestato, in precedenza, uno della Resistenza, che costrinsero con la violenza e con le minacce a guidarli nei «covi» da lui conosciuti: Via Caterina Rossi, Via Manlio Cavagnaro (odierno Viale C. Canepa), Via Capitano del Popolo.
In Via C. Rossi abitava G. Canepa che fu condotto nel Carcere di Marassi. In Via M. Cavagnaro dove io alloggiavo insieme a Mario Cavagnaro, in quel momento Comandanti del Settore di Sestri il primo e del Ponente (Pegli-Voltri) il secondo, nell'appartamento della famiglia Cazzulo. lo riuscii a fuggire, nonostante avessi entrambi i piedi fratturati, mentre Mario, anch'egli ferito, fu arrestato e condotto prima all'ospedale, per essere curato, e dopo nel Carcere di Marassi, da dove uscì il 25 Aprile 1945, con la liberazione di Genova.
In Via Capitano del Popolo, dove fu la volta dei fratelli Mantero, Gino ed Ezio, e di Rinaldo Bozzano, trovato in casa loro. Bozzano, pur essendo Voltrese, militava nella Resistenza sestrese.
Mantero Gino e Bozzano vennero arrestati, mentre Ezio riuscì a nascondersi e quindi a sfuggire alla cattura.
Le brigate nere, dopo aver fermato la famiglia Cazzulo (madre e figlio) e l'infermiera Marta Fadda, che vennero interrogati, minacciati ed infine rilasciati, si misero alla mia ricerca.
Dopo aver trascorso la notte in una cantina di Via C. Rossi, riuscii a raggiungere, con 1'aiuto di Mantero, di Martinis e di Petretto, l'abitazione di JSaccone Umberto, dove ricevetti la visita del Dott. Rusca. Era il 12 gennaio.
I fascisti, individuata l'abitazione, si apprestarono a fare un rastrellamento nella zona, ma io, venutone a conoscenza, mi spostai, sempre aiutato dai partigiani a mezzo di una carriola, nella casa di Maria Tomatis.
Fu questa, una tappa breve, perché sopraggiunsero subito i brigatisti, che arrestarono la Tomatis e, stranamente uscirono senza perquisire l'appartamento. In cucina eravamo in tre, ma l'irruzione e l'arresto di Maria avvennero così repentinamente, che fu impossibile ogni eventuale reazione.
Ci spostammo nell'appartamento disabitato di Galliari Ernesto, in Via C. Rossi. (Le ultime case a mare di questa via erano state fatte evacuare dai tedeschi, che temevano uno sbarco alleato).
Qui trovammo un po' di pane e una branda per dormire. Era la notte del 13 Gennaio.
Finalmente, il 15 Gennaio, caricato sulle spalle di Pietro Boido, fui portato in stazione e con il treno accompagnato a Voltri, dove ero atteso dai partigiani locali.
Dopo tre giorni di permanenza e di spostamenti, da Voltri a Fabbriche, fui inviato da Giovanni Panciroli in montagna, nella Brigata Buranello, a mezzo di un mulo.
Nel frattempo i fascisti avevano provveduto:
ad arrestare il Saccone con il figlio Sergio, che vennero deportati nel campo di concentramento di S. Sabba; a fermare e a diffidare il Dott. Rusca; ad arrestare Maria Tomatis, che uscì dal carcere il 25 Aprile 1945; a ricercare Pietro Boido che, sfuggito alla cattura, verrà arrestato il mese dopo, per essere fucilato poi a Cravasco.
In quei giorni, il Comando decise di spostare in montagna tutto il gruppo dei più attivi e dei più esposti gappisti sestresi e Comandanti delle Brigate sestresi:
- Alessandria Giacomo
- Bana Giulio
- Calcagno Giuseppe
- Galliari Ernesto
- Mantero Ezio
- Martinis Napoleone
- Oddone Giuseppe
- Petretto Michele
- Ravera Mario
L'organizzazione militare delle Brigate Garibaldine subì un duro colpo. I rapporti con il Centro furono interrotti. Ma già nei primi giorni di Febbraio, le formazioni partigiane continuarono la lotta, grazie al partigiano Racchetta e al compagno Morasso Sergio, che erano stati delegati dal
Centro a riprendere i contatti.
Questi avvenimenti facilitarono, però, la penetrazione di alcune spie, che saranno successivamente scoperte e giustiziate."
Testimonianza di Augusto Pantaleoni su "la Resistenza Sestrese" di Clara Causa
Sestri Ponente - 26 aprile 1945 - i Partigiani sfilano in Piazza Baracca
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