Con I ragazzi stanno bene, Lisa Cholodenko, autrice della sceneggiatura insieme a Stuart Blumberg e allo stesso tempo regista del film, tesse con abilità l’elegante trama che percorre le vite di due donne, Julies e Nic, e dei loro due figli, Joni e Laser, avuti tramite inseminazione artificiale, da parte del donatore, Paul, che incontreranno per la prima volta, sia le due madri che i loro figli, dopo vent’anni, e questo avvenimento sarà una turbolente scossa per la loro vita.
Uno splendido cast, primeggiante su tutti Annette Bening nominata all’Oscar per questa interpretazione, riesce a esprimere con grande coralità i numerosi concetti estesi dagli sceneggiatori, che realizzano una commedia dal carattere estremamente profondo, che come nei migliori casi, riesce ad alternare momenti riflessivi a momenti più frivoli. Non viene mai seguito il concetto di inculcare la normalità di una famiglia come quella di Julies e Nic, ma Cholodenko invita a vedere oltre e recepire il concetto di dualità e di amore, l’amore che è uguale in ogni sua forma. Le protagonista affrontano normali problemi psicologici, di convivenza, di qualsiasi altra coppia dell’epoca contemporanea, ma ci regalano delle grandi massime, e le straordinarie Julianne Moore e Annette Bening, due magnetiche interpretazioni, per due personaggi sopra le righe considerati nella loro individualità!
Una regia dal gusto estremamente indie, quello che è poi il suddetto film, riesce comunque ad essere delicata ma vivace nei momenti esatti. Di contorno un forse poco convincente Mark Ruffalo, per quanto possa essere semplice il suo personaggio, nominato misteriosamente all’Oscar. Ma nulla da discutere sulle altre nomination, fantastica sceneggiatura, anch’essa nominata al premio; che andrebbe pubblicata e riletta come un buon romanzo moderno, impossibile non pendere dalle labbra di Julies e non seguire con divertimento i dialoghi di Nic. Riescono nel loro lavoro, anche gli esordienti, se pure ultimamente super richiesti, Mia Wasikowska (Joni) e Josh Hutcherson (Laser), senza niente di più, forse Mia più convincente dell’altro, ma sicuramente entrati nel ruolo rendono giustizia ai personaggi.
Il film termina con uno splendido finale, una ricostruzione di un rapporto deteriorato, quello di Julies e Nic, che con l’arrivo nella loro vita, di Paul, ha sfiorato la rottura; una nuova vita per Joni, e dei nuovi propositi per Laser. Una commedia che riesce ad emozionare, e soprattutto non segue gli stampi mainstream delle odierne commedie di massa. I ragazzi stanno bene è un film sull’amore; materno, coniugale, fraterno; sui passi falsi che a volte si prendono in tale percorso, sulla lotta, a volte, per la felicità; ed è il filo conduttore in fin dei conti di questa straordinaria sceneggiatura, la ricerca della felicità, ciò che inseguono i cinque protagonisti del film, e non è che sia qualcosa di mai visto in un film, anzi, la differenza sta nei personaggi che stavolta la inseguono e nel modo in cui viene espressa questa esigenza; e I ragazzi stanno bene lo fa in un modo che non avete ancora visto, e che non potete perdere.
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