(Dead end)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
La storia di un gruppo di abitanti di un quartiere di New York in cui i ricchi si sono avvicinati ai bassifondi per la bellezza del fiume che passa li vicino. In questo gruppo c'è una gang di ragazzini; una ragazza sorella di uno della gang e innamorata di un uomo del quartiere; c'è un gangster affermato che, dopo aver cambiato i connotati, torna per rivedere la madre e la vecchia fiamma; e poi ci sono un gruppo di ricchi che odiano, amano, vorrebbero mischiarsi con i poveri.
C'è una storia d'amore, c'è il ritorno a casa di un gangster interpretato da un ingombrante Bogart; ma questo film rimane originalissimo per essere soprattutto un film corale dove i veri protagonisti sono dei ragazzi (che sono quasi tutti credibilissimi); inoltre il film è anche (e vuole fortemente essere) un film sociale.
Dietro la macchina da presa il solito Wyler si impegna molto con piccoli (la scena dell’incontro fra Bogart e la sua vecchia fiamma con Bogart che fa un passo indietro uscendo dal fuoco e la macchina da presa gli si stringe in un primissimo piano di nuovo a fuoco... applausi) e sfruttando l'eterno Toland (l'accoppiata fra i due si vede soprattutto negli interni tetri, nei vicoli di mattoni, nei cupi giroscale e nelle inquadrature verticali o molto oblique). Vi sono anche momenti costruiti da dio anche solo a livello estetico (l'inseguimento sui tetti).
Quello che però più colpisce è che l'intero quartiere, come sempre in quegli anni, è stato completamente ricostruito in uno studio creando un ambiente impeccabile, ma dal vago retrogusto di finzione che ne potenzia l'effetto emblematico e ne migliora l'estetica senza perdere in verosimiglianza.
PS: versione italiana iniziata e poi interrotta brutalmente; non è per le scene tagliate, né per le piccole modifiche ai dialoghi (che cambiano qualche senso, addolciscono i toni e tolgono ogni ammiccamento a questioni troppo delicate come la prostituzione), ma soprattutto c'è un doppiaggio talmente sciatto da togliere ogni enfasi possibile. Da evitare assolutamente.