Il contrattacco sferrato dai guerriglieri di Boko Haram in Camerun avrebbe provocato la morte di almeno 400 civili, secondo quanto riferisce il sito panafricano Koaci.
Un centinaio, invece, secondo il ministro dell'Informazione Issa Tchiroma Bakari.
Di certo sono 500 i feriti.
In base al racconto di alcuni testimoni sono decine i cadaveri abbandonati lungo le strade e nelle abitazioni di Fotokol; la gran parte sono stati sgozzati nelle moschee e nelle case private.
La rappresaglia è arrivata all'indomani della feroce battaglia avvenuta tra la città nigeriana di Gamboru e quella camerunense di Fotokol, durante la quale oltre 200 miliziani di Boko Haram sono rimasti uccisi.
Ennesimo bagno di sangue impunito. E il resto del mondo sta alla finestra e guarda. Ossia s'indigna solo a parole.
Ma l'indifferenza non paga.
E, quanto alla pericolosità dei fondamentalisti islamici, quali che siano le sigle dietro cui si nascondono per rivendicare il diritto a professare una pseudo-religione di morte, non ci sono dubbi.
Non dimentichiamo Parigi, né l'orrore dell'IS.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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