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Strage di Viareggio, il libro nero: a cinque anni dalla tragedia, donazioni dimenticate e “spionaggio” virtuale

Creato il 29 giugno 2014 da Nicola933
di Mario Marrandino Strage di Viareggio, il libro nero: a cinque anni dalla tragedia, donazioni dimenticate e “spionaggio” virtuale - 29 giugno 2014

Strage di ViareggioDi Mario Marrandino. A 5 anni dalla tragedia della Versilia, tra i 32 morti, gli ustionati a vita e i 33 imputati nel processo in corso a Lucca, serpeggiano inquietanti ancora numerosi vicoli ciechi irrisolti. Il “libro nero della strage di Viareggio” è molto più lungo e macabro e si è riempito di episodi oscuri in questi 5 anni: da donazioni dimenticate e giacenti, a giudici “spiati” e allo Stato che sembra sempre più distante.

Andiamo ad analizzare più da vicino i vari elementi dubbi e sospetti.

-Riccardo Licciardello accetta di fare il perito per il gip nella fase delle indagini del processo per la strage di Viareggio. Ma dopo non rifiuta l’incarico offerto da Rfi (Rete Ferriorviaria Italiana), indagata nello stesso processo, per una prestazione da 12mila euro. Il danaro fa gola, si sa. Il pm Salvatore Giannino denuncia il conflitto d’interessi, ma per il gip Simone Silvestri non c’è “sudditanza psicologica”.

-Il pm Salvatore Giannino denuncia: “Sono state cercate notizie sulla vita privata del giudice. Con avvocati che andavano in giro a cercare di capire con chi mangiava il giudice e con chi giocava a calcetto!”. Il processo, a questa denuncia, è iniziato da circa un mese ma sta già diventando particolarmente intricato e la difesa tenta di contestare l’imparzialità del collegio giudicante.

-Sembra che lo Stato abbia voltato le spalle alle vittime. Accetta i soldi e non si fa parte civile. E’ un colpo durissimo per i familiari: l’esecutivo guidato da Enrico Letta accetta la transazione economica e rinuncia a costituirsi parte civile nel processo accanto alle vittime. “Atto insulso e vigliacco” lo definisce Marco Piagentini superstite, ma gravemente ustionato, che nella strage ha perso due bambini piccolissimi e la moglie Stefania. Piagentini chiede a Letta di ripensarci, ma il presidente del Consiglio non dà cenni.

-Moretti alla guida di Finmeccanica. Il 14 aprile Mauro Moretti, imputato per incendio colposo, violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro e omicidio plurimo, viene nominato nuovo amministratore delegato di Finmeccanica. “È l’ennesimo schiaffo che riceviamo. Pensavamo che il presidente del Consiglio Matteo Renzi non arrivasse a tanto” dice la presidente dei familiari delle vittime Daniela Rombi.

-Se gli imputati vengono promossi, i ferrovieri che si schierano con le famiglie vittime della tragedia, vengono licenziati. Il 9 settembre 2011 il ferroviere viareggino Riccardo Antonini, consulente di parte civile di alcuni familiari, è accanto ai familiari delle vittime alla Festa del Pd a Genova. Il loro obiettivo è semplice: dare una rappresentanza affinché ciò che è successo non cada nel dimenticatoio; sono lì per tenere alta l’attenzione sulla sicurezza in ferrovie. È previsto l’intervento dell’ad di Fs Mauro Moretti, ma non avverrà: contestato dai No Tav, l’ingegnere è costretto ad andarsene. Eppure querela Antonini: gli avrebbe urlato “assassino, buffone, vigliacco, bastardo e pezzo di merda” e gli avrebbe impedito di parlare. Il ferroviere Antonini rifiuta queste accuse fin dall’inizio. Dopo poche settimane da Genova, viene licenziato. Ma a maggio 2014 il gip di Genova gli dà ragione: le registrazioni della festa dimostrano che niente di ciò di cui è accusato è accaduto ma Antonini attualmente è ancora senza lavoro.

-Alle “giornate di lavoro” di Rimini la Cgil, parte civile nel processo di Viareggio, invita come ospite Mauro Moretti e rifiuta l’intervento richiesto da Marco Piagentini tempo prima. I familiari vanno fino a Rimini per contestare la presenza di Moretti. È l’ennesimo scontro tra la Cgil e i familiari delle vittime. L’associazione dei familiari delle vittime “Il Mondo che Vorrei” chiede ufficialmente al sindacato di uscire dal processo. Ma questo non ha mai risposto.

-Cambia l’ad di Ferrovie, arriva un altro imputato: Michele Mario Elia, già a capo di Rfi. Senza parole, ma è necessario trovarle e tirar fuori i denti se si vuole giustizia. Nel giro di un quarto d’ora dalla notizia si danno appuntamento alla stazione di Viareggio. Occupano il binario 4, quello del deragliamento, mentre sopraggiunge un treno. Daniela Rombi parla al megafono, al fianco di Marco Piagentini. La sua condanna al governo Renzi è totale.

-“Spionaggi” sulla bacheca facebook del supertestimone. “Hanno controllato il suo profilo Facebook”, dicono al collegio giudicante nel giugno 2014. E hanno scoperto che Laurino fa parte di un gruppo creato dai familiari delle vittime di Viareggio, del terremoto dell’Aquila e del disastro del Moby Prince. I giudici definiscono irrilevante il fatto.

Riportiamo inoltre una mappa (realizzata da Il Fatto Quotidiano, con fonte il sito macchinistisicuri.info) con i disastri ferroviari avvenuti in Italia negli ultimi 5 anni.


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