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Straight Outta Compton (di F. Gary Gray, 2015)

Creato il 10 dicembre 2015 da Frank_romantico @Combinazione_C
Straight Outta Compton (di F. Gary Gray, 2015)
Straight Outta Compton mi ha fatto venire i brividi. Ne avevo sentito parlare bene, anzi, benissimo, ma mai avrei immaginato che un film del genere mi potesse colpire così profondamente, con tale intensità e alacritudine, come una bomba sul punto di esplodere prima nello stomaco e poi nel cuore, 'ché è lì che il sentimento prende forma, per poi sciogliermi in un pianto silente. Straight Outta Compton è un film che parla di hip hop e cosa sia l'hip hop non si può spiegare, ma si può intuire proprio guardando questo film. Non in toto, perché una cultura merita libri per essere sviscerata e non un semplice post su di un blog qualunque. Il soggetto, comunque, entrando nello specifico, è il N.W.A., un  supergruppo, un pezzo di storia del rap e della black music, un acronimo che sa di piombo e asfalto, hits e sconfitte: il gangsta rap, qualcosa che prima non c'era e poi boom, ha rivoluzionato tutto, nel bene e nel male.
Quello che ho imparato io, quando mi sono approcciato all'hip hop tanti anni fa, da ragazzino, è che la doppia hh era nata per unire, per esprimere valori positivi, per cantare e ballare, nel tentativo di dare ai giovani la possibilità di unirsi ed esprimersi. E non solo attraverso la musica ma anche attraverso l'arte visiva, le parole in rima o il ballo. Un modo per dare alla popolazione afroamericana un motivo per andare avanti e superare, uniti, i confini del ghetto, armati solo di buoni sentimenti.  Il problema è che non è così che va il mondo... non lo è mai stato. L'odio genera odio, la violenza violenza. La povertà permette al crimine di proliferare, il razzismo chiama vendetta. Piombo e asfalto, soldi e sangue, lacrime e sorrisi. Tutto ciò confluì, verso la fine degli anni '80, negli N.W.A..
Straight Outta Compton (di F. Gary Gray, 2015)
Straight Outta Compton è quindi la storia della più grande crew rap della west coast americana e prende - giustamente - nome dal suo primo disco. Scritto da Jonathan Herman e Andrea Berloff, diretto da F. Gary Gray, è un biopic di quelli amari e neri "come una notte senza luna", un pezzo di storia prodotto da alcuni dei suoi protagonisti. La nascita e la morte di qualcosa di grande, fuori controllo, per certi versi rivoluzionario, in un contesto difficile come quello anni '90, segnato dal pestaggio di Rodney King e dalla famosa rivolta afroamericana di Sacramento. Qualcosa che va al di là di un film o della storia di Ice Cube, Dr. Dre e Eazy-E o del manager Jerry Heller (interpretato da un incredibile - come al solito - Paul Giamatti), al di là di Fuck tha Police, della guerra tra artisti, della violenza o di un'amicizia solida come poche cose al mondo. Perché in Straight Outta Compton ci sono frammenti di vita e personalità, errori e lacrime, gioie e canzoni bellissime scritte e cantate da artisti che alla fine hanno ottenuto il rispetto (artistico) che si meritavano, mentre d'altra parte rimanevano e sono restate persone, con i loro difetti e lati oscuri.
Ovviamente c'è poco da prendere come oro colato. A produrre il film sono stati i suoi stessi protagonisti. Ma al di là di alcuni momenti romanzati e perfettamente riusciti, la storia si distacca poco dal "realmente accaduto" e Straight Outta Compton si rivela un mix riuscitissimo tra biopic, film musicale, dramma e gangester movie. Forse persino edulcorato ma fa niente. Per chi ha vissuto l'hip hop, chi lo ha amato ed è cresciuto ascoltando anche certe canzoni, questo buon film non può che averlo apprezzato. E una lacrima non può non essere scesa, anche se per sbaglio.
Straight Outta Compton (di F. Gary Gray, 2015)

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