Stewart Copeland è stato il batterista di un gruppo musicale entrato nella leggenda e che è a tutt’oggi rimasto nel cuore di migliaia di fans: parlo dei Police trittico rock degli anni Ottanta. Insieme a Sting e Andy Summers, hanno scalato le classifiche di tutto il mondo, hanno vinto di tutto, hanno suonato ovunque e registrando in ogni tappa il tutto esaurito. E Copeland questo successo non l’ha messo “sottovuoto”, non lo ha trasformato in qualcosa di museificato, anzi la sua carriera ha continuato a tutta birra, dalla scrittura di colonne sonore per pellicole hollywoodiane al suo intervento nella celeberrima Notte della Taranta a Melipignano (Lecce). Esperienze che vengono ora raccolte in questo splendido libro della Minimum Fax, che ci porta per mano a suon di ritmo e di tanta vita, sino all’immenso reunion tour che fra il 2007 e il 2008 ha fatto tornare sotto i riflettori i Police a oltre vent’anni di distanza. Un libro che non è solo la descrizione fenomenologica e meramente cronachistica della carriera di Stewart Copeland, ma è anche uno splendido spaccato della vita di un uomo dal suo passato in Libano, figlio di un agente della CIA sotto copertura, sino alle sue escursioni documentaristiche tra i pigmei del Congo. Ora perché dovrei consigliare un libro come questo? Semplice … perché l’insieme è semplicemente straordinario.
“Quella che segue è una curiosa raccolta di storie su ciò che può accadere quando mi aggiro in perenne compagnia di un essere mitico il cui ricordo si fa sempre più sfumato. Vent’anni fa c’era un ragazzino con la mia faccia lassù sullo schermo, il mondo intero gli ha dato una bella occhiata e ora eccolo ancora qui, che mi incombe sulla spalla. È quasi invisibile dopo tutti questi anni, i passanti non lo notano, ma ci sono ambienti nei quali tutti riescono a vederlo. E allora è lui che vedono, non me. E accadono le cose più strane.”
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