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Straordinaria normalità

Creato il 22 settembre 2011 da Lanoisette

Questa mattina mi è successo qualcosa che non accadeva da tempo, credo dai tempi della PrimaBaciccia, o forse addirittura da quelli della SecondaCelestiale. Ho fatto due ore di lezione. Due ore di lezione vera. Senza gridare, senza minacciare, senza sedare litigi, senza ritirare palline di carta e armi improprie, senza dover richiamare all'ordine, al silenzio, alla compostezza nei banchi. Senza facce da pesce lesso che ti guardano senza avere la più pallida idea di quello che si sta dicendo. Senza quel leggerissimo e sonnolento brusìo che è la colonna sonora dell'indifferenza e della noia. Sono entrata, ho fatto l'appello, ho firmato il registro, mi sono alzata e, dopo qualche frase, mi sono girata per scrivere alla lavagna. E dietro di me ho sentito il soave fruscìo dei quaderni e dei blocchi per appunti che venivano estratti dagli zaini. Senza averglielo nemmeno detto. Io parlavo e loro ascoltavano, scrivevano, copiavano. Rispondevano alle mie sollecitazioni. Facevano osservazioni. Chiedevano. Ed erano domande e interventi mai stupidi, magari semplici, ma in cui era evidente lo sforzo di capire, di essere hic et nunc dentro la spiegazione di grammatica e quella di storia.
Lo so, che non sarà sempre così, che la magagne arriveranno, e anche presto, probabilmente. Ma lasciatemi godere almeno per un po' questa meravigliosa sensazione che per quei centoventi minuti il mio lavoro abbia avuto un senso e che sia stato, una volta tanto, quello che dovrebbe sempre essere.


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