STRASBURGO. Proposta per la soppressione del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.

STRASBURGO. E’ stata presentata dai parlamentari Dominique Martin, Joëlle Mélin, Mara Bizzotto, una proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla soppressione del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche.
In effetti, la richiesta nasce come conseguenza ad una serie di situazioni che già dimostrano l’inutilità del semestre europeo e come si legge nel documento presentato, a partire da una risoluzione della UE dell’1 dicembre 2011 per il coordinamento delle politiche economiche e quella successiva del giugno 2015 sul bilancio e le prospettive derivate dall’esame del quadro di governance economica.  A queste erano seguite anche numerose altre relazioni della Commissione per i problemi economici e monetari, della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori, della Commissione per lo sviluppo regionale, della Commissione per gli affari costituzioni e della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere.
A fronte di queste indicazioni raccolte, si conclude che il semestre europeo è uno “strumento rinnovato ogni 6 mesi per garantire agli Stati membri delle «raccomandazioni specifiche per paese» e considerando che lo stato complessivo dell'Unione rimane modesto e fragile nonostante una leggera ripresa e che l'efficacia del semestre europeo è sempre più spesso rimessa in discussione, i tre parlamentari hanno chiesto alla Commissione di abolire il semestre europeo e di restituire sufficienti poteri agli Stati membri affinché possano, da soli, prendere le misure necessarie per la loro crescita e il loro sviluppo.
(mpa)