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Strategia ad alta quota - Recensione - iPad

Creato il 21 novembre 2013 da Intrattenimento

A soli sei mesi di distanza dall'uscita del primo Ace Patrol, Firaxis ci riprova con un seguito che abbandona il modello free-to-play

Se il modello free-to-play non è ben visto da una grossa fetta di giocatori, non è difficile intuirne i motivi. Oltre alle intrusive notifiche o al grinding spietato che spesso infestano i giochi mobile, a rovinare l'esperienza complessiva sono quasi sempre un pessimo bilanciamento e un senso di progressione confuso e incongruente. Tutto è modellato allo scopo di spingere, quasi costringere, l'utente a mettere mano alla carta di credito, e Real Racing 3 resta ancora oggi uno degli esempi più clamorosi di come le microtransazioni possano completamente compromettere un gioco altrimenti impeccabile. Uscito un semestre fa su App Store, il primo Sid Meier's Ace Patrol ricadeva proprio in questa categoria: pur essendo uno strategico solido e divertente, ha ricevuto critiche da parte degli utenti per via della sua natura free-to-play che in diversi modi ha influenzato la quantità di contenuti e la loro varietà. Con Ace Patrol: Pacific Skies, 2K Games ha fatto così un inaspettato dietrofront, proponendo un seguito senza alcun acquisto in-app e i cui contenuti sono tutti accessibili dopo l'acquisto iniziale.

Ma è un sequel o un reskin?

L'abbandono del modello free-to-play non è però l'unica novità. Ace Patrol: Pacific Skies è un vero e proprio seguito dell'originale, non più ambientato nei cieli della Grande Guerra, ma stavolta incentrato sugli scontri aerei della Seconda Guerra Mondiale. Cambiano quindi anche le forze coinvolte, sebbene le nazioni siano stavolta dimezzate, permettendo di schierarsi solo dalla parte dei giapponesi o degli Stati Uniti.

Strategia ad alta quota
Le campagne presenti restano comunque quattro, visto che ciascuna delle due parti permette di guidare sia la Marina che l'esercito. È bene però sottolineare che, nonostante sia cambiato lo scenario storico, Pacific Skies ripropone le stesse e identiche meccaniche del primo Ace Patrol. Ancora una volta, il gioco di Firaxis mescola la struttura di un classico wargame a esagoni con gli scontri aerei dell'ottimo SteamBirds di Andy Moore, col giocatore che nel proprio turno deve selezionare la casella in cui spostare le sue unità e decidere con attenzione quali manovre aeree eseguire. Ci si trova così ad affrontare una sorta di partita a scacchi in cui anticipare i nemici e spiazzarli con la giusta strategia, magari accerchiandoli o facendosi inseguire finché non sono a tiro dei cannoni contraerei alleati. Bisogna fare comunque attenzione a non mettere in pericolo i propri piloti, visto che una volta abbattuti sarà necessario portare a termine qualche missione prima che tornino disponibili: nelle opzioni è addirittura possibile attivare il permadeath, rendendo così irreversibile la perdita di un personaggio e delle sue abilità sbloccate. La varietà in termini strategici emerge soprattutto dopo le prime missioni terminate con successo, quando si cominciano a utilizzare bombardieri e aerei ricognitori oppure quando i propri piloti apprendono manovre speciali più complesse, come rollate, looping e virata di Immelmann.
Strategia ad alta quota
È evidente però come il passaggio dalla Prima alla Seconda Guerra Mondiale sia soltanto puramente estetico: i nuovi aerei si spostano alla stessa maniera e sono dotati delle stesse e identiche manovre speciali di quelli precedenti, e anche se gli scenari sono stati in buona parte ridisegnati, la sensazione è proprio quella di giocare al capitolo uscito sei mesi fa. Anche la tipologia di missioni è rimasta invariata, col giocatore che un attimo deve eliminare una squadriglia avversaria e l'attimo dopo deve scortare un trasporto o abbattere un bombardiere prima che raggiunga la propria base. Ritroviamo così quello che era il principale difetto del primo Ace Patrol, una scarsa varietà che si accentua missione dopo missione. Intatta anche l'interfaccia di gioco, con tutti i pro (pochi) e i contro (tanti) già evidenziati col capitolo precedente, mentre stesso discorso vale per quanto riguarda il grado di difficoltà: a meno di non giocare ai massimi livelli, l'intelligenza artificiale dell'avversario stenta a proporre soluzioni e strategie interessanti, limitandosi il più delle volte a seguire l'unità più vicina in tutti i suoi spostamenti; proprio per questo non è difficile beffare i caccia nemici portandoli nelle zone della mappa dove le proprie forze terrestri sono maggiormente concentrate, o magari utilizzando un'esca mentre un secondo aereo gli va alle spalle. Per i motivi appena citati, la modalità più interessante è probabilmente quella multigiocatore, disponibile sia in locale, con due amici che di volta in volta si passano il dispositivo, sia online con lo stesso e identico sistema asincrono del primo Ace Patrol. Sid Meier's Ace Patrol: Pacific Skies - Il trailer di lancio
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Sid Meier's Ace Patrol: Pacific Skies - Il trailer di lancio

Che Firaxis abbia lavorato in fretta e furia a questo nuovo Ace Patrol è evidente non soltanto dal comparto tecnico, rimasto pressoché intatto. Fatta eccezione per l'abbandono del modello free-to-play, per il nuovo scenario e pochissime rifiniture di poco conto, l'esperienza è assolutamente identica a quella che abbiamo avuto modo di sperimentare un semestre fa. Questo vuol dire che chi ha snobbato Ace Patrol perché allergico alle microtransazioni ha finalmente un'occasione per giocarlo, a differenza di quelli che invece hanno già giocato il capitolo originale: a loro Pacific Skies non è in grado di offrire nulla di particolarmente nuovo.

Vincenzo Lettera
Vincenzo Lettera
@letteraV

Pro

  • Solido e divertente come il primo Ace Patrol
  • Niente più microtransazioni

Contro

  • Ancora poca varietà
  • Nessun miglioramento tecnico o nel gameplay

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