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Street art e teatro nella Terza Pagina del 16 ottobre

Creato il 22 ottobre 2010 da Rooferguyxxunow
Street art e teatro nella Terza Pagina del 16 ottobre Torna la Terza Pagina de ilCapoluogo.it e ci porta alla scoperta dell’arte nelle sue diverse forme.
Nell’articolo della storica dell’arte Simona Antonacci si parla del mondo colorato e pervasivo dello street artist francese Invader, in mostra alla Wunderkammern di Roma dal 23 ottobre al 21 dicembre. Goffredo Palmerini ci fa spostare a New York per la rassegna teatrale promossa ed organizzata dal drammaturgo Mario Fratti, aquilano d’origine e statunitense d’adozione, in occasione del mese della Cultura italiana. Torniamo in Abruzzo con il musicologo Francesco Zimei che offre ai lettori un estratto della sua introduzione alla ristampa anastatica di Le origini della poesia drammatica italiana, un testo di Vincenzo De Bartholomaeis che, insieme a Il teatro abruzzese del Medio Evo e Laude drammatiche e rappresentazioni sacre, fa parte di una ideale trilogia fondamentale per lo studio del teatro medievale italiano. L’elzeviro è firmato da Ferdinando Taviani, professore ordinario di Discipline dello Spettacolo presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università dell’Aquila. Riassumerlo sarebbe un delitto, piuttosto ne cito un passo:
Ma dietro il pasticcio, all’altro estremo, i modi in cui il teatro si vaporizza, il modo in cui sembra dissolvere la consistenza delle regole comuni; come si introduce nelle più diverse situazioni per refoli e brandelli incompiuti; come talvolta – sempre più spesso – rifiuti persino i contorni di un’opera, per restare un fluttuante operare; le diverse vie, cioè, per cui la mutevole teatralità reagisce all’erodersi del teatro quale riconoscibile istituzione culturale facendo fronte alla lenta e forse irreversibile caduta di quel gioco di prestigio che ha reso il teatro a lungo riconosciuto quale bene culturale da proteggere – tutto questo compone un nuovo capitolo della storia naturale del teatro che si sta elaborando sotto i nostri occhi e di cui possiamo osservare qualcosa più delle avvisaglie.
E’ un capitolo in fieri che mima la barbarie (cioè la nega), e nutre e nasconde nella pancia le sue ragionevolissime ragioni. Dissotterra lo spirito ed evita le forme e la belligeranza delle novecentesche avanguardie. Vive in stato di ebollizione e ribellione.
Nella foto una delle “inva(der)sioni” a Roma, foto presa in prestito da Grab Magazine

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