Street food, i migliori “cibi da strada” protagonisti alla Biennale Enogastronomica Fiorentina

Da Forchettinagiramondo @BrandiChiara

Lo street food ed i cibi di strada.
Un modo gustoso ed informale di scoprire cibi locali in viaggio, mentre si cammina alla scoperta di una nuova città, mentre si passeggia con il naso all’insù contemplando palazzi ed edifici. Che ci si trovi in un vicolo di Bangkok o in un mercato locale, poco importa, ciascun paese ha il suo cibo di strada, che racconta la storia e le usanze alimentari di quel luogo preciso. È un cibo che personalmente adoro, perché mi porta veramente nell’intimo di un luogo, a scoprirne l’essenza e la storia, anche attraverso il cibo.
Quando ho letto nel programma della Biennale Enogastronomica Fiorentina che un intero weekend sarebbe stato dedicato al cibo di strada, ho subito segnato le date  in agenda in colore rosso, grassetto, sottolineato. Assolutamente da non perdere!

Nella suggestiva cornice del Tepidarium Roster, che ospiterà molti altri foodie-eventi per le prossime settimane, l’organizzazione di Cucine di Strada ha messo insieme alcuni dei cibi prêt-à- porter tra i più rappresentativi in Italia e del mondo.
Iniziamo da lontano: tacos, nachos e burritos per gustare i sapori messicani del ristorante Revolucion di Torino (che ho provato personalmente due volte e che consiglio se passate da quelle parti).

Sempre dal sud america, le delizie peruviane offrivano assaggi dal dolce al salato: non solo le immancabili empanadas, ma anche la classica Torta de Chocolate ed i biscotti di mais e cocco.

Tornando in patria, ho scoperto una bontà di cui ignoravo l’esistenza, il Cicotto di Grutti, presidio SlowFood. Ovvero, una sorta di stufato fatto con tutte le parti di scarto del maiale (orecchie, zampe, stinco, lingua, trippa), messe in cottura lenta nel forno a legna sotto alla porchetta, così da raccoglierne il grasso e le sue spezie. Insieme alla più classica porchetta, era qui ben presentato da uno dei tre produttori locali che ancora lo preparano secondo la tradizione, Biondini di Grutti.

Dall’Appennino Tosco-Emiliano, i prodotti a base di castagne e le tigelle, mentre dalle Marche le bontà qui rappresentate erano le Olive all’Ascolana e le altre specialità fritte di Migliori, insieme alla Crescia Sfogliata di Urbino preparata da Il Panaro di Fermignano. Parente alla lontana di quella romagnola, a differenza di questa usa nell’impasto anche l’uovo, lo strutto, il sale ed il pepe. Si accompagna sempre con salumi e formaggi, ma anche da sola ha il suo perché.


Gustosa scoperta anche il Trapizzino, idea per una rivisitazione dei grandi classici della cucina romana come la coda alla vaccinara, il coniglio alla cacciatora, burro e alici e la lingua in salsa verde. Come fare per poterli mangiare in chiave streetfood? Questi ragazzi li hanno usati come ripieno di un triangoli di pasta di pizza, uno trapizzino appunto…geniale ma soprattutto molto molto buono!

Poco più avanti il classico dei più classici dello street-food fiorentino: il panino al lampredotto, qui rappresentato da Luca Cai insieme ad altre specialità del quinto quarto come la trippa.

Infine, se come ultima tappa vi siete lasciati Arà dalla Sicilia, dopo un arancino ed un panino con le panelle, un bel cannolo era la giusta conclusione di questo mini-tour gastronomico di strada.

Il tutto, annaffiato da birre artigianali, dalle toscane Bruton, Del Borgo e Moa, fino a molte altre italiane ed anche straniere dal Belgio, Inghilterra, Scozia e Germania…cheers!


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