C'era una volta una fata madrina di nome Desiderata che aveva un cuore d'oro, una mente saggia e una scarsissima capacità di fare piani a lungo termine. Così, quando Morte venne per lei, si trovò a dover lasciare la sua figlioccia nelle mani di un'altra - molto ma molto meno buona e saggia - fata madrina sostituta... Così adesso spetta alle tre streghe Magrat Garlick, Nonna Weatherwax e Tata Ogg il compito di saltare sulle loro scope (almeno quelle su cui non bisogna prendere la rincorsa per farle decollare) e dirigersi verso la lontana Genua, per fare in modo che una povera servetta strapazzata dalle sorellastre non sposi il principe dopo il gran ballo di corte. Il compito, pur sembrando abbastanza semplice (in fin dei conti milioni di ragazze non sposano principi) si rivelerà decisamente più complesso del dovuto. Già, perché viaggio, nani, vampiri e lupi mannan a parte, pare proprio che le servette debbano sposare i principi. Tutto ruota intorno a questo. E non si può combattere contro un lieto fine. Almeno fino ad oggi...
La Recensione
Perché le storie sono importanti. Si crede che sia la gente a creare le storie. In realtà è il contrario.La fata madrina Desiderata non potrà partecipare al consueto sabba: sta infatti predisponendo gli ultimi dettagli prima della sua definitiva dipartita. Preoccupata da certi suoi affari in sospeso nella lontana città di Genua, dove ha una protetta la cui sorte risiede nelle mani di una strega voodoo e di una maga cattiva, decide di lasciare la sua bacchetta fatata alla giovane e ingenua Magrat, confidando nel fatto che le terribili Nonna Wheatherwax e Tata Ogg la accompagneranno nella sua missione.
Le storie esistono indipendentemente dai loro personaggi. La conoscenza di questo fatto è potere.
Le storie, grandi nastri svolazzanti di spazio-tempo, sventolano e si srotolano nell'universo fin dall'inizio dei tempi. E si sono evolute. Le più deboli sono morte. Le più forti sono sopravvissute e sono ingrassate a forza di racconti... storie che fluttuano nell'oscurità.
Così, in effetti, è: le tre streghe (che rappresentano i tre volti della Dea Triplice: la Vergine, la Vecchia e la Madre) inforcano le loro scope e affrontano il lungo viaggio verso Genua, nonostante l’avversione di Nonna per tutto ciò che è forestiero, gli impedimenti causati dai vizi di Tata, e l’incapacità di Magrat nell’usare la bacchetta (che si ostina a trasformare tutto in zucche). Saranno ospiti dei Nani in montagna (il che permetterà a Pratchett di lanciarsi in aperti richiami a Tolkien), attraverseranno una foresta delle fiabe, giocheranno d’azzardo su una chiatta che li trasporterà via fiume a Genua, e infine raggiungeranno la loro meta, dove la perfida Lilith ha deciso di trasformare la realtà in fiaba imponendo a ciascuno un ruolo da interpretare pena la morte. Compito delle protagoniste sarà quello di impedire che la povera orfana Carbonella si rechi al ballo di Martedì Grasso e sposi il Duca, asceso al trono dopo la casuale morte del precedente Barone, peraltro vero padre della ragazza.
Un altro grazioso romanzo del ciclo delle Streghe, dopo un inizio incerto con l'autoconclusivo L'arte della magia. Se Sorellanza stregonesca era imperniato sul teatro, i contenuti di Streghe all'estero si rifanno prevalentemente alle fiabe, trattate (come ogni cosa nei romanzi di Pratchett) in modo parodico.
Senza dubbio il divertimento più grande è dato dal viaggio delle tre protagoniste, che rappresentano tre visioni del mondo e tre diversi modi di concepire la magia perennemente in conflitto e in grado di generare un numero incalcolabile di gag durante le varie tappe del viaggio. Tra voodoo, zombie, nani, temibili gatti e galli, favole a rovescio, libertini di nome Casavechia, le immancabili comparsate di Morte, Pratchett (siamo ormai al dodicesimo romanzo del ciclo Mondo Disco), nonostante continui talvolta a inserire sottotrame che deviano dalla storyline principale (senza sempre riuscire a concludersi soddisfacentemente), sembra aver trovato un suo equilibrio: la trama è infatti semplice e organica, senza sbavature, e scorre tranquillamente fino al suo perfetto finale.
Non è il Pratchett più divertente né quello più pregnante, ma si lascia leggere con piacere - come sempre - e diverte con un umorismo mai volgare (anche se Tata Ogg sembra quasi strapparle di penna all'autore).
Sottociclo delle Streghe:
- L'arte della magia, 1991 (Equal Rites)
- Sorellanza stregonesca, 1992 (Wyrd Sisters)
- Streghe all'estero, 2009 (Witches Abroad)
- Streghe di una notte di mezza estate, 2012(Lords and Ladies)
- Maskerade, inedito in Italia
- Carpe Jugulum, inedito in Italia
Giudizio:+3stelle+ (e mezzo)
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro
- Titolo: Streghe all'estero
- Titolo originale: Witches Abroad
- Autore: Terry Pratchett
- Traduttore: Valentina Daniele
- Editore: TEA
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Teadue
- ISBN-13: 9788850224708
- Pagine: 272
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,00 Euro