ROMA – Sonno, vita sana, malattie, traumi, differenze di genere: ci sono almeno cinque falsi miti sullo stress che vanno sfatati. L’invito arriva da uno studio della professoressa Dana Becker del Bryn Mawr College in Pennsylvania, autrice del libro ”One nation under stress: the trouble with stress as an idea”.
Innanzitutto la professoressa Becker sottolinea una cosa, spesso negata: non sempre lo stress rende più vulnerabili alle malattia.
Ma ecco i cinque falsi miti sullo stress:
- Una vita sana, con sonno, attività fisica e corretta alimentazione riducono lo stress. Falso, dice Becker: prendersi cura di sé fa indubbiamente bene, ma per vincere lo stress bisogna agire sulle cause, non sugli effetti.
- Lo stress abbassa le difese immunitarie e rende più vulnerabili alle malattie. Falso: già uno studio condotto su 300 ricerche su stress e funzionamento del sistema immunitario ha dimostrato che quest’ultimo è in grado di modificarsi in caso di periodi di grande stress.
- Se si subiscono eventi traumatici si è soggetti a disturbi da stress post traumatico. Falso: questo tipo di disturbo colpisce solo una minima parte delle persone che hanno subito dei traumi.
- Uomini e donne reagiscono diversamente allo stress per via delle differenze genetiche e ormonali. Gli studi più recenti hanno sfatato la credenza secondo cui le risposte differenti allo stress sono dovute all’ossitocina, un ormone rilasciato dalla donna durante e dopo il parto. In realtà la risposta, se diversa, non ha cause ormonali.
- Le donne che riescono a gestire meglio lo stress saranno capaci anche di risolvere i conflitti tra famiglia e lavoro. Al contrario, sostiene Becker, se si intervenisse maggiormente su temi come la flessibilità sul lavoro o il sostegno in casa le donne potrebbero godere di molto minor stress.