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Stretta su Adobe Flash

Creato il 08 febbraio 2010 da Malcommac

E insomma, c’è questa sorta di congiunzione astrale contro Flash che neanche Nostradamus, per cui dopo l‘ennesimo no di Apple (che puzza anche di vecchi rancori della prima era post Classic) e il mezzo abbandono del team mobile di Mozilla Maemo (sicuramente molto più democratico), ecco che potrebbe arrivare un’altra stoccata per il plugin più installato e più disprezzato del web: sembra che il team mobile di Microsoft abbia preso la palla al balzo e voglia partecipare all’eclusione della piattaforma di Adobe dalla partita del web mobile. Ovviamente dietro ci sarebbe la precisa strategia di portare avanti il proprio Silverlight… e quindi come beccarsi il morbillo al posto della scarlattina, ma per ora sembra quasi una bella notizia.All’appello manca soltanto BigG che di certo non ha fatto mai nulla per nascondere l’astio verso Flash, e che (non)notizia di oggi, vede il suo contributo al codice di WebKit (il motore utilizzato da Safari, Chrome/ChromeOS e svariati altre incarnazioni) aumentare esponenzialmente. La notizia di per se indica poco (il grafico, che potete vedere qui accanto, è soltanto il numero assoluto di interventi, non tiene in considerazione ne la qualità ne l’importanza degli stessi) se non una ulteriore conferma dell’accresciuto interesse nella realizzazione di una piattaforma software alternativa dove dipanare i propri contenuti pubblicitari.

Tutto questo movimento improvviso deve aver dato più di un grattacapo ai vertici di Adobe, che dopo aver difeso senza troppa convinzione il figlioccio (Flash diventa Adobe dopo l’acquisizione di Macromedia anni addietro) potrebbero incominciare a pensare alla possibilità di una rinascita in versione open della piattaforma, tutto nella speranza di non dover continuare una battaglia già persa da soli.
Per il momento si tratta solo di una congettura che Dave Winer  che su scripting dice:

What if Apple were trying to erase something that’s not company-owned? Either a formal or de facto standard? Further, what if their alternative were something that was locked-down and owned by a company? Further, what if the company was Apple?

[...]

Adobe might want to consider, right now, very quickly, giving Flash to the public domain. Disclaim all patents, open source all code, etc etc. That would throw the ball squarely back into Apple’s court and would frame the question right now in its most stark terms.

Adobe might want to consider, right now, very quickly, giving Flash to the public domain. Disclaim all patents, open source all code, etc etc. That would throw the ball squarely back into Apple’s court and would frame the question right now in its most stark terms.

Ovviamente l’interesse di Google e di Apple in particolare non è la realizzazione di prodotti aperti, quanto più l’utilizzo di tecnologie libere (a Safari, chiuso, corrisponde un motore, WebKit, aperto; stesso dicasi di XCode con LLVM o GCC). Il fatto che, al contrario di prodotti “locali” (al computer) il web sia in effetti un pianeta del tutto incontrollabile, ha spinto entrambe le società a preferire una soluzione (HTML/CSS/JavaScript) libera, in modo tale da non creare forti dipendenze e squilibri.

Adobe di certo potrebbe considerare la via di un rilascio open come una possibile soluzione per liberarsi da una morsa che si sta facendo sempre più stretta; sarebbe più o meno come se Microsoft volesse liberare il codice di Internet Explorer per arrestare l’avanzata di WebKit o di Gecko. Il problema è che, come sta succedendo per Internet Explorer, il web sta piano piano passando oltre Flash (basta farsi un giro su alcuni siti HTML5 per vedere che genere di roba sta nascendo) e non è detto che questa terapia d’urgenza possa comunque creare benefici apprezzabili.


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