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Stretta sugli stranieri ed eleggibili, le reazioni di Tonni (Aironi)

Creato il 25 luglio 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Da Il Gazzettino

Cambiano le regole sugli stranieri. Con interventi di peso. In un clima di indifferenza
generale, a dispetto dei gravi problemi, anche economici, in cui versa il rugby  italiano, il consiglio federale ha deciso, nella riunione di sabato a Parma, che dalla stagione 2012-13 le squadre impegnate in Prol2 (ex Magners League) potranno inserire nella lista gara solo tre
stranieri non eleggibili. Attualmente ne sono consentiti cinque, ma compresi gli eleggibili,
cioè quei giocatori che in base alle regole dell’International Board hanno maturato i requisiti
per essere selezionati nella Nazionale del paese in cui giocano (tre anni, nessun cap
precedente).
Di fatto una riduzione, anche se teoricamente resta aperta la porta di un aumento effettivo legato appunto al nodo degli eleggibili. Quanti saranno? Il comunicato stampa della Fir annuncia che verranno parificati ai giocatori di formazione italiana. Ma precisa: solo quelli approvati dalla Fir. Insomma non viene fissato alcun automatismo trasparente per l’operazione, ma la Fir si riserva di decidere su base discrezionale.
La questione non è di poco conto. Se di fatto gli stranieri dovessero diminuire le franchigie
ne uscirebbero fatalmente indebolite, in caso contrario potrebbero essere addirittura
rafforzate. «Si va nella direzione che la Fir ci aveva già anticipato – dice il direttore generale degli Aironi, Franco Tonni – e dunque non c’è alcuna sorpresa. Da oggi a Viadana si
comunica a programmare sulla base di tre stranieri. Non vedo problemi. Anche perchè
i mezzi economici delle franchigie sono tali da non consentire chissà quali investimenti
all’estero. In questo contesto i giocatori italiani di qualità, pur non essendo ancora molti,
ci sono. E sono all’altezza degli obiettivi reali».
Ancora più rilevanti si annunciano le decisioni per il campionato di Eccellenza e di serie A:
dalla stagione 2012-13 potranno essere schierati solo mediani di apertura di formazione italiana (o eleggibili di età inferiore ai 23 anni). Misura dettata dalla necessità di allargare la scelta dei numeri 10 per la maglia azzurra. Come reagiranno i club? Per ora silenzio. Tonni
“approva” la norma: «Altrimenti dove andiamo a prenderle noi le aperture per la Celtic? Forse sarebbe auspicabile – aggiunge – ridurre anche in Eccellenza il numero di stranieri ed estendere le restrizioni in altri ruoli come il numero 8 o il 13 in cui scarseggiano gli elementi di interesse».


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