Stria
Di Gigi Simeone
Bonelli editore
9 euro, 320 pagine
“Chiara si sveglia nel cuore della notte. È sconvolta e si domanda che cosa, da anni, venga a trovarla ogni notte, facendola piangere e urlare. Fabio è un fotoreporter di guerra che, a bordo di un volo che lo riporta in Italia, incontra Chiara. Basta uno sguardo ed entrambi capiscono che quella non è la prima volta che si vedono. La sensazione di familiarità e affetto tra loro risorge prepotentemente, ma quando si sono conosciuti? Per cercare una risposta a questa domanda e per scoprire le radici degli incubi di Chiara, i due iniziano un viaggio lungo l’Italia e nella memoria. Un viaggio allucinante, spaventoso, che li porterà a scoprire quali mostri si annidano nel loro passato…”
Commento
Mi è capitato spesso di criticare le scelte editoriali di Bonelli Editore, di cui oramai non seguo più alcuna collana, se non sporadicamente Dampyr e Lilith (che comunque è inferiore all'impareggiabile Gea, di cui si sente tanto la mancanza).
Da qualche tempo Bonelli sta tentando anche la strada dei romanzi illustrati, veri e propri tomi a fumetti, autoconclusivi, del tutto slegati alle vicende degli arcinoti eroi della scuderia editoriale. Finora devo dire che si è trattato di esperimenti che galleggiano tra il mediocre e la sufficienza, senza particolari vette verso l'alto.
Questo Stria è senz'altro la migliore proposta tra i romanzi grafici della Bonelli. Un segno che voglio interpretare come premonitore di cambiamenti in positivo.
Stria è una storia d'orrore, o forse un thriller (le interpretazioni sono, di fatto, lasciate al lettore). Senz'altro si tratta di un romanzo che pesca nella fortuna e affascinante categoria dei libri di formazione. Pensate a titoli come It, o all'ancora migliore L'estate della paura di Dan Simmons e avrete dei validi parametri di classificazione del fumetto di cui vi sto parlando.
La storia si sviluppa dunque sui ben oliati binari del sottogenere. C'è la narrazione su due piani temporali diversi, coi protagonisti adulti che devono rimediare al terribile trauma che li colpì da ragazzini. C'è la rappresentazione di un'età, quella che va dai dodici ai quattordici anni, in cui ogni boschetto è un bosco incantato, ogni cava la tana di un mostro e ogni racconto popolare una vera sfida a streghe e fantasmi.
Stria è però anche una storia toccante, che parla di traumi adolescenziali, di destino e di amicizia, con tutti i lati positivi ma anche negativi (invidie, risentimenti, traumi) che un sentimento del genere è in grado di scatenare. C'è anche spazio per la nostalgia, attinta a esperienze che, da ragazzini, molti di noi han senz'altro fatto.
C'è poi l'ambientazione: le italianissime montagne della Val Trompia, l'estate del 1981, e quindi il nostro presente, che cede però la scena alla narrazione retroattiva, senz'altro la più riuscita del romanzo.
Le suggestioni del folklore locale italiano sono molto forti, perfette come ingrediente per rendere la storia affascinante e del tutto riuscita. Ottimi i disegni, molto buona la caratterizzazione dei personaggi, aspetto su cui spesso diversi prodotti Bonelli difettano in modo quasi dilettantesco.
Insomma, per una volta mi sbilancio con un pollice sicuramente alto. Stria è consigliatissimo.