Da sempre ci viene detto che le strisce bianche e nere della zebra servono a far mimetizzare l’animale nell’erba alta ed ingannare cosi il leone, che non distingue i colori.
Eppure secondo una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Biology, il mantello striato serve a confondere la visione di un altro animale, più piccolo ma comunque molesto: i tafani.
Le femmine dei tafani sono ematofaghe, ovvero si nutrono di sangue, e vengono attratte dalla luce polarizzata ossia onde luminose che sono orientate in una determinata direzione e che noi percepiamo come bagliore. Tale bagliore attira gli insetti, per via della somiglianza alla luce riflessa sull’acqua, dove essi depositano le uova.
L’alternarsi dei colori bianco e nero sul mantello delle zebre interrompe il segnale della luce polarizzata riflessa, permettendo all’animale di mimetizzarsi agli occhi degli insetti così come avviene con i felini.
(fonte:http://www.nationalgeographic.it)