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Striscia la Notizia e il suicidio di Lucio Montaina

Creato il 07 febbraio 2013 da Nelpaesedeibalocchi @YleniaBonzi

Era martedì 24 gennaio 2012. In prima serata su Canale 5 andava in onda il servizio di Striscia la Notizia che denunciava l’ennesimo episodio di malcostume all’interno di un ufficio pubblico.

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Il tg satirico aveva accusato Lucio Montaina, impiegato del Catasto di Napoli, di prendere mazzette allo scopo di facilitare le pratiche nell’ufficio in cui lavorava nel servizio di Luca Abete intitolato “Una cattiva prassi al Catasto di Napoli“.

luca abeteIl Fatto Quotidiano racconta così la storia:

In realtà, la telecamera nascosta mostrò il passaggio di una mancetta da 20 euro. Pochi soldi per poter ritirare allo sportello le planimetrie di alcune case senza la delega del titolare. Perché a Napoli lo sapevano tutti, la tariffa standard era di 5 euro a documento per chiudere un occhio davanti alle regole e incassare un piccolo extra-budget. La complice di Striscia passò la banconota a Montaina e lui, dopo la messa in onda del video in cui si vedeva che l’accettava, venne licenziato in tronco.

Salvatore Iossa, il sindacalista che stava seguendo il caso di Lucio Montaina, ha raccontato così al Corriere del Mezzogiorno:

“Lucio era un funzionario di VI livello e aveva presentato ricorso contro il licenziamento. Il giudice l’aveva accolto. Reintegrato per qualche mese era stato trasferito ad altro incarico, poi però l’ente aveva presentato appello contro il reintegro e aveva vinto, Montaina era tornato a casa senza un lavoro. Ora stava cercando di arrivare a un’intesa con l’ufficio accettando un periodo di sospensione invece del licenziamento. Avremmo dovuto partecipare a un’udienza, invece celebreremo il suo funerale”

Lucio Montaina si è ucciso lanciandosi dal settimo piano della sua abitazione a Napoli in Via Filippo Maria Briganti.

I colleghi di Lucio commentano così la vicenda:

“Questa volta Striscia la Notizia si è macchiata di un’azione di sciacallaggio, Lucio era un impiegato perbene, non era certo uno che chiedeva tangenti, come si vede dal filmato quei 20 euro glieli hanno offerti…È giusto perseguire chi ruba e chi commette illeciti, ma non si può braccare un uomo come se fosse un delinquente. Lucio era una persona perbene, non accettiamo questa condanna televisiva senz’appello”

Anche Antonio Graziano, coordinatore Uil, condivide l’opinione dei colleghi di Lucio, dichiarando:

“Premesso che è doveroso fare pulizia contro gli atteggiamenti sbagliati o illegali negli uffici pubblici non si può accettare ciò che è accaduto. Resta il dolore per la morte di un collega e poi il rammarico perché ci si scandalizza davanti ai 20 euro mentre non si approfondiscono aspetti molto più gravi che riguardano la gestione degli uffici e che noi denunciamo da anni”

Il video della puntata di Striscia la Notizia qui.

YB


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