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Striscia la notizia ha consegnato il Tapiro a Moggi

Creato il 01 maggio 2010 da Juveincampo

«Ma nessuno mi ha radiato»

Tapiro d'oro a Moggi: «Ma nessuno mi ha radiato» Striscia la Notizia ha consegnato il Tapiro d'oro a Luciano Moggi :«Non è proprio così. Non sono stato radiato. Avete appreso dai giornali una notizia che non è quella. È stato dato un parere su una richiesta del Presidente Federale. La radiazione non c'è mai stata. Mi devono comunicare la decisione, se una decisione deve essere presa, ma ho l'impressione che abbiano poco coraggio per comunicarla»....«Hanno fatto quello che hanno voluto. Ho fatto vedere quello che facevano altri, non per colpevolizzarli, ma per far vedere che erano cose ammesse: tutti telefonavano ai designatori.

Quello che facevo io lo facevano in molti, ma con me hanno preso dei provvedimenti di un certo tipo, nei confronti di altri no». Alla domanda di Staffelli su cosa avrebbe mai fatto se si fosse trovato al posto dei giudici. E Moggi replica: «Niente. Avrei detto bravo al signor Moggi perchè faceva del bene alla sua squadra». Moggi nega di aver mai chiuso nello spogliatoio a Reggio Calabria l'arbitro Gianluca Paparesta (come invece era emerso da alcune intercettazioni): «Ho fatto una battuta. Nessuno ha chiuso l'arbitro in camerino. Anche l'arbitro ha smentito e alla Procura di Reggio Calabria hanno archiviato il caso perchè inesistente».


A questo proposito affermano i legali di Moggi:

Il parere fornito alla Corte di Giustizia Federale che ha di fatto sancito la radiazione dell'ex dg della Juventus, Luciano Moggi «si caratterizza per la sua assoluta contrarietà ai più elementari principi di giustizia nonchè per la sua sommarietà e superficialità». È l'opinone espressa dal collegio difensivo dello stesso Moggi composto dagli avvocati professor Federico Tedeschini, Paolo Trofino, Maurilio Prioreschi, Paolo Rodella e Pierluigi Giammaria. Secondo i legali, il parere della Figc «così come formulato, non può e non deve trovare accoglimento nei confronti di alcuno dei soggetti raggiunti dalla 'proposta di radiazione' prima della entrata in vigore del nuovo codice di Giustizia Sportiva e, ad oggi, mai applicata». «Sbarramento insuperabile alla inattuabilità delle conclusioni formulate dal Collegio - spiegano i legali - è costituito dal principio della irretroattività della legge rispetto al fatto commesso antecedentemente alla sua entrata in vigore. Ci si riferisce, evidentemente, al cosiddetto 'principio di legalità» sancito dalla Carta Fondamentale all'art. 25 comma 2 che recita: 'Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso'. Secondo i legali «il ragionamento seguito dal Collegio in funzione consultiva non ha grande pregio giuridico».....«Ciò è dimostrato da una semplice considerazione: se le condotte accertate con il processo sportivo del 2006 sono di 'particolare gravita" e questa, a sua volta, deve determinare, ora come allora, una automatica applicazione della sanzione della radiazione, perchè tale decisione non è stata assunta dall'organo all'epoca competente (Presidente della Figc) nel lungo intervallo di tempo (ben un anno) trascorso tra la conclusione del processo sportivo e l'entrata in vigore del nuovo codice?». «Ma che quelle del Collegio siano considerazioni 'condizionate ed 'imposte' dalla necessità di porre rimedio ad una 'delicatà questione che, certo, non fa ben figurare gli organi federali di gestione e di giustizia sportiva - conclude il collegio difensivo dell'ex dg della Juventus -, è dimostrato dalla superficialità con la quale, pur evidenziandosi numerose 'storture' determinate dalle nuove norme in riferimento alle pregresse e cristallizzate decisioni del 2006 e, soprattutto, dalla colpevole inoperatività dell'organo all'epoca competente, la Figc conclude per la radiazione, come effetto ex lege, delle decisioni già adottate dalla Corte Federale nel 2006». In altre parole, si chiede di «sacrificare' i diritti, costituzionalmente garantiti, di coloro che hanno subito il processo sportivo nel 2006, sull'altare del 'buon nome' della Federazione Italiana Giuoco Calcio».


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