Strucolo di ricotta.

Da Marisa


Ricetta per persone n.

4

Ingredienti:

300 g di farina 00
300 g di ricotta fresca
120 g di burro
70 g di zucchero semolato
30 g di uvetta
1 cucchiaio di pane raffermo, finemente grattugiato
1 limone non trattato
1 tuorlo
zucchero a velo
olio extravergine di oliva
burro per lo stampo

Preparazione: 25’ più il tempo di riposo + 30’ di cottura

  • Mettete ad ammollare l’uvetta in acqua tiepida.
  • Setacciate la farina sulla spianatoia, fate la fontana e al centro mettete 3 cucchiai di olio e 2 cucchiai di acqua tiepida.
  • Lavorate l’impasto fino a ottenere una consistenza liscia e omogenea, aggiungendo se necessario altra acqua; lasciatelo riposare per circa 30 minuti.
  • Preparate il ripieno: riunite in una ciotola la ricotta, 90 g di burro fuso, lo zucchero semolato, l’uvetta ben strizzata, il pane e la scorza grattugiata del limone.
  • Mescolate con cura per amalgamare gli ingredienti.
  • Stendete l’impasto con il matterello in una sfoglia molto sottile, spennellatela con il tuorlo sbattuto, stendete sopra il ripieno, poi arrotolatela chiudendo bene le estremità e disponete il rotolo in una teglia imburrata.
  • Spennellate la superficie del dolce con il burro fuso rimasto e portatelo a cottura in forno caldo a 180 °C per circa 30 minuti.
  • Sfornate e servite lo strucolo ancora caldo, tagliato a fette e spolverizzato di zucchero a velo. 
  • Vino consigliato:  questo dolce a base di ricotta e uvette è da servire con un vino a sua volta dolce, come il Ramandolo o il Moscato d’Asti.

l Ramandolo è un vino dal colore dell'oro antico, con un intenso profumo di albicocca passita e di miele di montagna ed un sapore gradevolmene dolce.
Il nome Ramandolo, che evoca qualcosa di nobile e gentile, non è un nome di fantasia, ma è legato a quello di una piccola frazione del comune di Nimis, in provincia di Udine. Siamo infatti nelle belle terre del Friuli, attraenti per la loro gente di cuore, per le mille espressioni artistiche, per le antiche tradizioni e naturalmente per la grande varietà di vini.
In particolare ci troviamo nell'area della Doc "Colli Orientali del Friuli", una denominazione che comprende circa 2300 ettari di vigna.
Fra le varietà coltivate in quest'area vanno segnalati interessanti vitigni specifici di questo territorio come Tocai friulano, Verduzzo friulano, Ribolla gialla, Schioppettino, Pignolo, Tazzelenghe, Refosco dal peduncolo rosso, Picolit.
Oltre a questo patrimonio viticolo specificamente locale, sono diffuse anche altre varietà come Cabernet, Merlot, Sauvignon, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling italico, Traminer aromatico, Riesling renano, Malvasia istriana.
Il Ramandolo è una pregevole rarità. Se ne producono appena 150.000 bottiglie l'anno. Nasce dal Verduzzo friulano, coltivato in un anfiteatro di vigneti arrampicati sui versanti collinari fra i comuni di Nimis e Tarcento.
Ha recentemente ottenuto la DOCG. Nella sua zona di produzione si sta puntando al rilancio del vecchio clone di Verduzzo giallo, caratteristico di Ramandolo, poco produttivo e di alta qualità. Questo è stato appunto il clone del primo Ramandolo, un vino che ha almeno un secolo di vita, visto che ne parla un attestato di lode del 1893 assegnato al torlanese Giovanni Comelli detto Moro.
Le viti affondano le radici su terreni marnosi e sono allevate usualmente con il sistema a "cappuccina". Le operazioni di vendemmia iniziano di norma nelle ultime settimane di ottobre. La raccolta tardiva ha lo scopo di ottenere un leggero appassimento dei grappoli, favorendo la formazione di un maggiore contenuto zuccherino. Un tempo il Ramandolo era commercializzato solo localmente, mentre oggi le sue pregiate bottiglie, proporzionalmente al loro numero ristretto, sono presenti sul mercato nazionale e vanno anche all'estero.
Dal 1988 è stato costituito il Consorzio per la Tutela del Ramandolo che assiste i viticoltori dal vigneto alla cantina e organizza attività divulgative e promozionali per valorizzare questo prodotto di una piccola zona che ha i presupposti per diventare sempre più nota e ricercata.
E' in progetto la creazione di una bottiglia specifica, il cui uso sarà consentito solo ai produttori che hanno superato con successo l'annuale verifica della qualità del vino.

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