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Studentesse del dams stressate o damsels in distress

Creato il 19 gennaio 2013 da Cannibal Kid
Condividi STUDENTESSE DEL DAMS STRESSATE O DAMSELS IN DISTRESSDamsels in Distress - Ragazze allo sbando (USA 2011) Regia: Whit Stillman Sceneggiatura: Whit Stillman Cast: Greta Gerwig, Analeigh Tipton, Megalyn Echikunwoke, Carrie MacLemore, Adam Brody, Ryan Metcalf, Hugo Becker, Jermaine Crawford, Caitlin Fitzgerald, Aubrey Plaza, Nick Blaemire, Billy Magnussen, Alia Shawkat, Zach Woods Genere: college movie atipico Se ti piace guarda anche: Girls, The Last Days of Disco, Bunheads, Ragazze a Beverly Hills
La donzelletta oggi non vien dalla campagna, vien dal college. Non ci sono più i sabati del villagio de ‘na vorta, di leopardiana memoria. I tempi sono cambiati e su questo Whit Stillman riflette nel suo nuovo film, il primo dopo una lunga pausa terrencemalickiana durata più di dieci anni, dal 1998 di quello splendido The Last Days of Disco, un cult cannibale assoluto. Le donzelle in pericolo, le damsels in distress del titolo originale, in realtà non è che siano così in pericolo. Come nella sua pellicola precedente, le ragazze sono forti e determinate, mentre i personaggi maschili appaiono decisamente con meno palle. Il titolo originale assume quindi una valenza ironica, rasa al suolo dal sottotitolo messo del tutto a caso in Italia: Ragazze allo sbando… ma perché? Un sottotitolo del genere la fa apparire come una pellicola anni ’90 su ragazze tossiche e ribelli, tutte sesso, droga e rock’n’roll. Così non è. È tutto l’opposto, semmai. Le 4 donzelle protagoniste sono delle tipe fissate con l’igiene personale e i profumi. Un buon profumo può cambiarti la vita. Di sesso si parla sì ma non viene mostrato e credo questo sia l’unico college movie senza manco una scena di sesso (robe Disney a parte, ma non so se la Disney ha mai fatto un college movie). Droga niente, rock’n’roll non parliamone. Persino di party ce n’è uno giusto a inizio visione, poi bom. Quello di Stillman è quindi un college movie del tutto particolare e inoltre, per chi avesse dubbi in proposito, nonostante il titolo l’università in cui è ambientato il film non è il Dams, bensì un college americano che sembra uscito da una canzone dei Vampire Weekend, più che dalla realtà.

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"Ecco, così attireremo molti più teenager emo!"

A capeggiare queste mean girls sui generis c’è Violet (Greta Gerwig), che è una tipa difficile da inquadrare: è paranoica, ha manie di controllo su ogni cosa che le succede intorno ed è sempre pronta a criticare tutto e tutti. È una tipa antipatica, fondamentalmente. Avevo quasi dimenticato perché avevo adorato The Last Days of Disco, perché anche lì, come qui, tutti i personaggi sono antipatici.
A me stanno simpatiche le persone antipatiche: Mourinho, Sgarbi, Bret Easton Ellis, Lars Von Trier... Quelli che dicono ciò che pensano, non importa quanto impopolare, politically incorrect o spregevole ciò possa risultare. Anzi, tanto meglio se ciò che dicono risulta impopolare. I film di Whit Stillman sono pieni di personaggi spregevoli, magari meno sopra le righe rispetto ai nomoni sopra citati, ma anche qui non troviamo troppi piacioni e tipi simpa. Credo sia anche per questo che il cinema di Whit Stillman rimarrà sempre per pochi, perché non vuole proprio piacere. Si impegna a non piacere. A dei personaggi sull’antipatico andante si contrappongono comunque atmosfere decisamente piacevoli, da pellicola nouvelle vague d’altri tempi. Damsels in Distress è quindi un college movie, ma il più atipico dei college movie. I personaggi non sono per nulla teen. Siamo più dalle parti di una sofisticata commedia newyorkese a metà strada tra Woody Allen e la serie tv Girls, al limite di un Ragazze a Beverly Hills meno glamour. Ci sono momenti esilaranti, ma siamo ben lontani dalla goliardia di Porky’s o American Pie. Su tutti, la vetta comica viene raggiunta dal personaggio di Thor (Billy Magnussen), un tizio che non sa distinguere… i colori.

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"Ballo meglio di Ryan di The O.C.? Non è che sia 'sto gran complimento..."

Punto di forza principale del film sono i dialoghi, fenomenali e imprevedibili, tra Grindhouse - A prova di morte di Quentin Tarantino e il telefilm Bunheads. Niente male anche il cast, con una serie di serie candidate al titolo di reginetta della scena indiependente americana: da Greta Gerwig, possibile nuova Chloe Sevigny (che non a caso svettava in The Last Days of Disco) ad Analeigh Tipton, già rivelazione di Crazy, Stupid, Love., , fino alla fenomenale Aubrey Plaza, vista in Safety Not Guaranteed, Scott Pilgrim e in Parks and Recreation, qui nel ruolo di un’aspirante suicida piccolo, ma in grado di lasciare comunque il segno. E poi c'è pure Adam Brody, ex mitico Seth Cohen di The O.C., la cui carriera cinematografica non è (ancora) decollata ma che di recente abbiamo avvistato pure in Cercasi amore per la fine del mondo.

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"Hey guarda, un asino che vola!"
"No caro, lo so che te li confondi sempre, ma è solo Cannibal Kid su un aereo."

Per il resto, la scrittura di Whit Stillman ripercorre in maniera piuttosto fedele quella del precedente The Last Days of Disco, come se dieci e passa anni non fossero per lui passati. Laddove là si ripercorrevano gli anni di declino della musica disco, a inizio anni ’80, qui ci fa assistere alla decadenza della gioventù contemporanea americana. Una specie di declino dell’impero romano ai giorni nostri, considerando come le confraternite del campus in cui la pellicola è ambientata sono fissati proprio con l’immaginario romano, benché i toga party di Animal House siano ricordi lontani.
Meglio ancora, questo è un film sul declino della decadenza. Damsels in Distress è un’altra perla di commedia più anti-romantica che romantica, leggera, leggerissima al punto da sembrare inconsistente e invece alla fine sa piazzare un paio di riflessioni interessanti. Prima di gettarsi pure qui in un finale danzereccio, a passo di Sambola. Perché alla fine quelli di Whit Stillman non sono commedie né drammoni, sono musical. Solo che, al posto delle canzoni, ci sono le parole. (voto 7+/10)


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