Gli attentati terroristici di Parigi hanno fatto scattare una serie di manifestazioni di solidarietà con il popolo francese in tutto il mondo. Anche nelle scuole italiane le insegnanti hanno invitato le scolaresche a riflettere sui gravi fatti di Parigi osservando un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati. Ma non tutti gli alunni hanno apprezzato l’iniziativa. In una scuola di Varese alcune studentesse musulmane hanno infatti abbandonato
l’aula durante il minuto di silenzio per le vittime degli attentati di Parigi. Al rientro in classe è stato aperto un dibattito moderato dall’insegnante con il resto delle compagne per permettere alle studentesse di motivare il loro gesto. Le alunne di origine marocchina hanno dichiarato di aver abbandonato l’aula durante il minuto di silenzio perché a scuola non si ricordano allo stesso modo tutte le vittime degli attentati che ogni giorno scuotono il mondo: "Siamo uscite dall’aula perché non abbiamo capito come mai si deve esprimere solidarietà solo alle vittime di Parigi e non a quelli che muoiono in tutti gli attentati in altre parti del mondo", ha spiegato una delle studentesse. Un altro studente di fede musulmana è invece rimasto in classe per onorare le vittime degli attentati di Parigi. La Digos ha avviato i dovuti accertamenti dopo aver ricevuto la segnalazione sulla condotta delle studentesse musulmane. Gli agenti intendono verificare se si tratta di simpatizzanti dell’ISIS o di studentesse che protestano per davvero contro la mancanza di cordoglio per tutte le vittime dei terroristi nel mondo. Per quanto "pretestuosa" la protesta possa sembrare in un contesto di strazio umano e di immenso dolore come quello attuale, è pur vero che manifestare il proprio dissenso resta un diritto inviolabile per ogni essere umano, quando la protesta viene esercitata nei limiti del vivere civile e del rispetto delle libertà altrui: ogni individuo, infatti, è libero di pensarla come meglio crede, ma senza ammazzare nessuno!