Studenti italiani divisi tra sesso e poker online
Si sa, l’essere umano è vulnerabile e sensibile ad alcuni “vizi”. I giovani ancora di più! Dalle ultime statistiche rilevate da Il Sole 24 Ore il 55-60% degli studenti italiani passa il suo tempo online o su siti di streaming porno o sui siti di Poker online.
La frequentazione di tali siti di certo non stupisce, si è giovani, l’ormone è impazzito, la voglia di tentare la fortuna o di avere un gruzzoletto di soldi da spendere è tanta, ma certo è che analizzando le statistiche sembrerebbe che per una buona parte di adolescenti italiani il pomeriggio dopo la scuola si divida tra compiti e vizi con tempi dedicati a quest’ultima attività abbastanza rilevanti.
Sui 2396 studenti fra i 13 e i 19 anni che sono stati intervistati, infatti, il 53,6 % dedica il tempo online al gioco d’azzardo e il 39,5% ai videogame on line.
Il gioco d’azzardo, come altri “vizi” umani è una di quelle macchine da soldi che, sia che siamo in tempo di crisi, sia che siamo in un periodo più florido, continuerà ad avere giocatori affezionati che constantemente tenteranno la fortuna cercando di moltiplicare l’investimento iniziale ma forse in questo caso sarebbe più corretto dire, la paghetta dei genitori.
Dopo le macchine del videopoker disseminate in ogni angolo di questo Paese che hanno creato non pochi problemi a qualche famiglia, gli ultimi 3 anni circa stanno vedendo l’esplosione della formula del poker online. Come recentemente abbiamo visto la Rete si avvicina sempre di più agli italiani e il digital divide, sebbene ci sia ancora da lavorare parecchio , lentamente migliora. Di questo si sono accorti anche i manager di queste agenzie di scommesse on line e sia in Tv che sul Web siamo continuamente bombardati di pubblicità di siti di poker on line che, come si dice, nascono come funghi. Tra questi possiamo citare i maggiori network quali PokerStars, bwin e Sisal, ma la lista di tutti i siti di scommesse è veramente lunga e si aggiorna ogni giorno con nuovi portali che nascono promettendo vincite sempre maggiori e sempre più allettanti.
Ma c’è da fidarsi? Si può realmente vincere qualcosa? O, come dice qualcuno, “è tutto gestito dai computer per non farci vincere niente”. Una risposta univoca non esiste ma sono in diversi a sostenere che sono studiati per garantire al banco un minimo di entrate e al giocatore un minimo di vittorie tali da dosare bene vittorie e perdite così che resti a giocare il più a lungo possibile e il banco perda “entro certi limiti”.
Di fronte a queste stastistiche c’è sicuramente da riflettere e, a mio avviso, genitori e professori dovrebbero cercare di sensibilizzare gli studenti su queste particolari tematiche. Voi cosa ne pensate?