Milano 2012
“Il 10 ottobre entreremo in scena. Non rimarremo spettatori passivi mentre si riforma la scuola e il mercato del lavoro contro i nostri bisogni e i nostri desideri”, spiega l'Unione degli studenti.
Sorrento 2012
Ci sono anche altri motivi di contestazione, quali: i costi dello studio che aggiunti a libri e trasporti in tempi di crisi economica stanno di fatto aumentando gli abbandoni, e l'entrata dei privati nelle scuole.
“Riempiremo le piazze di centinaia di città italiane lanciando tre parole d’ordine al Governo e al Paese intero per uscire dalla crisi: istruzione libera e gratuita per tutte e tutti; diritti di cittadinanza e welfare universale; basta con la precarietà.
Tocca a noi immaginare l’alternativa e farci sentire in tutto il Paese, scuola dopo scuola, piazza dopo piazza: lo faremo il 10 ottobre e torneremo a farlo tutti assieme il 14 novembre, giornata di sciopero sociale da nord a sud dell’Italia.”
“Abbiamo fame di diritti, di partecipazione, di democrazia.
La scuola non si paga e non si vende!”