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Spesso mi trovo ad affrontare situazioni imbarazzanti e solitamente ne esco senza pensarci poi molto, tranne che per una: quando persone di cultura medio-bassa mi chiedono cosa studio e a che lavoro mi porterà.
La conversazioni di questo tipo avvengono con persone con cui ho una certa confidenza, cosa che permette loro di fare l’ulteriore domanda alla mia risposta: il tutto inizia sempre con “cosa studi?” oppure “in cosa sei laureato?” e, quando rispondo “filosofia”, l’altro ribatte solitamente con un tipicissimo “ah!” palermitano che si può tradurre con “non ho capito ma deve essere una cosa importante, per gente intelligente”, oppure con un simpatico “e che è?”, che se studiassi biologia me ne uscirei con “la scienza che studia tutti gli organismi viventi, dall’erba agli insetti agli uomini”, ma invece studio quella cosa per gente intelligente e trovare una definizione per gente comune non è facile (attenzione qui l’ironia è rivolta a me stesso!) e mi ritrovo a fare una figura di persona poco intelligente che non riesce nemmeno a spiegare bene cosa fa nella vita. Per superare questo imbarazzo, ho provato ad aiutarmi con i dizionari di lingua italiana, ma non aiutano. Leggete un po’:
Studio, analisi, riflessione sistematica sulla realtà, o su alcuni aspetti di essa, allo scopo di individuarne i principi e le norme universali e al fine di elaborare metodi e criteri costanti utili alla loro conoscenza e comprensione.
dal Grande Dizionario Italiano di Hoepli
Attività intellettiva mirante all’indagine critica e alla riflessione sui principi fondamentali della realtà e dell’essere; complesso di dottrine proprie di un autore o di un’epoca.
dal Dizionario della Lingua Italiana il Sabatini Coletti
Secondo voi sono definizioni più chiare su quello che studio? secondo me, si sentirebbero presi in giro e farei prima a liquidarli con un “studio l’essenza delle cose”, che per me è una presa in giro, ma accontenta l’interlocutore che raramente insiste con un “cioé?”.
La domanda che più odio è quella più materialista, quella che più cozza con una disciplina di studio e ricerca “e che puoi fare con questa laurea, il filosofo?”; certo, lo capisco, la ricerca per loro non è un lavoro ed effettivamente come dargli torto? che risultati materiali dà la ricerca della filosofia, che potrebbe essere considerata comunque alla fine solo opinione della singola testa che l’ha sfornata? Ad un certo punto la devi smettere di studiare e fare qualcosa in cui tu possa sfruttare le capacità acquisite studiando. Studiando la metafisica.
La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perché priva del legame di servitù è il sapere più nobile.
Aristotele
Diciamo che se rispondo cos,ì una pernacchia me la merito anche, no? e se dicessi, alla Wittgenstein, che la filosofia è come una scala che una volta salita può essere buttata via non avrebbero ragione a farmi notare che finirei con il culo a terra?
Alla fine mi ritrovo a fingere di credere nel manifesto degli studi, che l’università continua a stampare, nonostante non sia veritiero e continuo a dire che posso lavorare nella pubblicità, nell’editoria, nel campo dell’istruzione, della pubblica amministrazione. Anche se poi finiamo insieme a laureati non raccomandati di giurisprudenza o di economia a lavorare ad un call center.